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QN - Concordia, trovati altri due corpi. In mare già una macchia d'olio

QN - Concordia, trovati altri due corpi. In mare già una macchia d'olio

25 Gennaio 2012

Rimorchiatori al lavoro per disinquinare. Le vittime salgono a 15

RECUPERO del combustibile della Costa Concordia, oggi si parte. Ma che non sarà una passeggiata l'ha confermato la scoperta fatta dal prefetto di Grosseto, Giuseppe Linardi, che, lasciando nel pomeriggio l'isola in elicottero, ha notato dall'alto dei riflessi sospetti. E una motovedetta mandata sul posto ha confermato: in acqua c'è una macchia iridescente di 200 metri per 300. Idrocarburi, probabilmente gasolio. Secondo il contrammiraglio Ilarione Dell'Anna, che supervisiona le attività di recupero, «si tratta probabilmente di idrocarburi depositatisi sul fondo dopo l'incidente e adesso tornati a galla». In serata è stato mandato in zona un rimorchiatore che ha circondato la macchia con panne assorbenti e ha iniziato le operazioni di disinquinamento.

LA NOTIZIA giunge nel giorno in cui sono stati recuperati altri due cadaveri. Si tratta di due donne, trovate dai sommozzatori delle Capitanerie di Porto del comandante Raiteri, che le hanno recuperate nei pressi dell'internet caffè in un passaggio tra il ponte 5 e il ponte 4. Le donne non sono state identificate, ma è giunta invece l'identificazione del corpo trovato domenica: appartiene a Maria D'Introno, la sposina di Biella. A riconoscerla il marito, dopo che un operatore della polizia scientifica ha notato che i vestiti della donna corrispondevano a quelli descritti dai familiari. Quello di conciliare l'urgente messa in sicurezza del combustibile con il necessario recupero dei dispersi era un nodo gordiano che ieri, Franco Gabrielli, ricevuta la relazione del comitato tecnico scientifico e incontrato il procuratore della Repubblica di Grosseto, ha sciolto.

«LA NAVE - ha detto Gabrielli - è in condizioni di stabilità, tanto è vero che non richiede una messa in sicurezza. Non c'è il rischio che sprofondi in fondali più alti, non servono ancoraggi ulteriori. Visto questo, e date le assicurazioni dei tecnici olandesi della Smit, il comitato tecnico scientifico ha concluso che le attività di ricerca e soccorso e quelle di prevenzione ambientale sono assolutamente compatibili. E così sarà». Come dire, disco verde, anche con l'aiuto della nave idro-oceanografica Galatea. «OGGI-spiega Bart Huizing, direttore delle operazioni della Smit - sposteremo il pontone a fianco della Concordia e lo ancoreremo ai massi di cemento da 52 tonnellate, poi i nostri subacquei avvieranno le operazioni preliminari e segneranno il primo deposito di combustibile da svuotare. È il numero 17, si trova sul lato emerso. Il giorno successivo praticheremo nella lamiera due fori di 16 centimetri utilizzando un macchinario che usa un getto d'acqua ad altissima pressione. E inizieremo il preriscaldamento dell'olio combustibile e la sua aspirazione. Complessivamente ripuliremo tutto in 28 giornate di lavoro». E così, se nel frattempo non ci saranno mareggiate, la bomba ecologica sarà disinnescata.

RECUPERO Arrivano al Giglio i blocchi di pietra ai quali verrà ancorata la Concordia per cominciare l'operazione di svuotamento dei serbatoi, che comincia oggi e dovrebbe concludersi in 28 giorni. Giovedì alle 10 si avvierà il confronto tra Costa Crociere, assistita dall'Astoi, e le associazioni dei consumatori per decidere velocemente sui risarcimenti alle vittime.

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