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Rassegna stampa Astoi
QA - TURISMO CULTURA E ARTE - Turismo organizzato: il DL va emendato, non accoglie le nostre richieste. Federalbeghi: “L’ultimo Decreto è un’aspirina”

QA - TURISMO CULTURA E ARTE - Turismo organizzato: il DL va emendato, non accoglie le nostre richieste. Federalbeghi: “L’ultimo Decreto è un’aspirina”

20 Maggio 2020

"Il turismo è il settore colpito più duramente dalla crisi. Per questo dopo i primi 4 miliardi di interventi nel Decreto Rilancio, il sostegno alle imprese turistiche e agli operatori del settore, sarà la priorità nell'utilizzo delle risorse per l'Italia del Recovery Fund".  Lo ha detto in un tweet il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo Dario Franceschini. Ad affiancare il messaggio del ministro Franceschini è intervenuto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, audito dalla commissione Industria del Senato: ”Il tema del turismo è fondamentale, ma non è facile intervenire prima della fine del tunnel. Il turismo dovrà essere oggetto di un ulteriore intervento, non c'è alcun dubbio". 

Le dichiarazioni rassicuranti dei rappresentanti del Governo, non sembrano però sufficienti a rispondere alle tante istanze e vere e proprie proteste che le varie categorie che operano nel turismo stanno sollevando e organizzando mentre osservano un’Italia che prova a ripartire, sembra, senza di loro.

Astoi Confindustria Viaggi (rappresenta il 90% del tour operating in Italia), Fto-Confcommercio (raccoglie il mondo della distribuzione turistica con network e agenzie indipendenti e altri segmenti del settore), importanti operatori e federazioni del comparto e del turismo organizzato e degli eventi, hanno promosso il Manifesto per il turismo Italiano #ripartiamodallitalia e si stanno battendo per per ottenere emendamenti al DL Rilancio, affinchè possa essere modificato in alcune sue parti prima che diventi legge. "Ieri l'Italia è ripartita, ma un settore corposo per volume d'affari e occupati come il turismo organizzato non sarà in condizione di riprendere l'attività se il governo non metterà mano a misure sostanziali. Il decreto-legge Rilancio ha profondamente deluso le aspettative del comparto: non sono state recepite le richieste che in questi mesi sono state sottoposte in tutti i modi al Governo dalle Associazioni del turismo. Senza modifiche al Decreto, il turismo organizzato morirà”; è la scritto nella nota dei promotori del Manifesto - che prosegue - "Il grido d'allarme - si legge in una nota - era stato lanciato dal settore da tempo, con numeri chiari e proposte concrete, analisi e previsioni realistiche. Ma il governo e il Mibact non sembrano considerare, contrariamente a quanto dichiarato, il settore del turismo organizzato e degli eventi un asset strategico per il paese, visti i provvedimenti che confermano la totale assenza di azioni decisive atte a garantire, con apposite misure di sostegno, la sua sopravvivenza. E tutto ciò mentre vengono varate ennesime misure a sostegno di altre aziende che da anni prosciugano le casse dello Stato a spese dei cittadini". Secondo i promotori del Manifesto per il turismo, le misure economiche del decreto Rilancio, previste per il settore turismo insufficienti e inefficaci per le imprese che non potranno di superare un periodo di crisi che per loro, si protrarrà fino alla fine del 2020. Il tax credit vacanze (bonus vacanze) secondo i promotori, aiuterà alcune famiglie a basso reddito a pagarsi una vacanza, ma non genererà una domanda aggiuntiva significativa sul turismo. L’elenco delle richieste prosegue: dall’aumento del fondo per il turismo dagli attuali 25 milioni ad almeno 750 milioni; estensione degli ammortizzatori sociali dalle 9 settimane a tutto l’anno (18 settimane in più); a settembre, verificare la situazione in termini di ripresa delle attività, per valutare eventuali misure aggiuntive di sostegno all'occupazione; eliminare il limite di 5 milioni di euro relativo al credito di imposta per gli affitti, anche per il settore del turismo organizzato e degli eventi, così come già previsto per le strutture alberghiere. 

Come atto di protesta è stata lanciata, dai promotori del manifesto per il turismo, la campagna social con il gruppo Facebook #cosinonriparto, per manifestare il dissenso del settore. Il gruppo invita tutta la filiera del turismo a postare immagini simboliche di imprenditori, lavoratori, agenti di viaggio che, metaforicamente, 'fanno le valigie' dalla propria attività. In un solo giorno ha raggiunto quasi 5.000 iscritti che hanno postato le loro fotografie su https://www.facebook.com/groups/644996336231895/.

Anche il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, nell’intervista su Interris.it, delinea un futuro piuttosto grigio scuro per il settore ma con un elemento di positività su cui ripartire, rappresentato dal patrimonio di capacità e competenze del nostro settore del turismo assieme al patrimonio di bellezze del Paese. "L’esempio di Matera città che ha vissuto un importante slancio culturale, tale da avere riflessi sulle principali attività imprenditoriali del territorio, - afferma il presidente Bocca - diventa in questo senso declinabile a ogni città, anche quelle storicamente più importanti da un punto di vista turistico: “Bisogna tirar fuori delle leggi che nel passato erano state fatte per le aree più svantaggiate del Paese e applicarle oggi a tutta l’Italia. Perché tutto il Paese, dal punto di vista turistico, è un’area svantaggiata. E’ un tema che riguarda Matera, ma anche una città come Parma, Capitale italiana della cultura di quest’anno. E anche città come Firenze, Venezia… tutto il Paese. La situazione è molto più drammatica di quanto uno può pensare. Per carità, nessuno perde la speranza che in futuro arrivino buone notizie. Ma oggi la situazione è complicata”. Impronte di normalità" sottolinea "La questione, come sempre avviene da due mesi a questa parte, passa dai sostegni necessari a garantire la sopravvivenza dell’impresa. Specie di quelle realtà che, come nel caso della città lucana, sono sorte sullo slancio concesso dall’annata dell’investitura europea. E che, di riflesso, ora rischiano più di tutte di non riuscire ad ammortizzare le spese di partenza: “L’ultimo Decreto è un’aspirina - ha concluso Bocca -, che è sempre meglio di un bicchiere d’acqua. Ma non è quello che può risolvere le sorti di un settore. L’ultimo decreto è stato fatto con la logica di non dare priorità ai settori che, secondo me, sono i più colpiti, come il nostro, da questa crisi. Ci auguriamo che in sede di conversione, si possano fare aggiustamenti per risarcire un settore come quello turistico, assolutamente il più colpito”.

Fonte = QA - TURISMO CULTURA E ARTE 20/05/20