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PRIMA ONLINE -  Fase 2, i settori del turismo e degli eventi uniscono le forze per salvare 520mila posti di lavoro

PRIMA ONLINE - Fase 2, i settori del turismo e degli eventi uniscono le forze per salvare 520mila posti di lavoro

07 Giugno 2020

In questa fase 2 inoltrata le aziende italiane provano a ripartire, facendo i conti con le difficoltà che il lockdown ha causato. Non ultimi il settore degli eventi e quello del turismo, fra i più colpiti dalla crisi, che ora uniscono le forze e scrivono una lettera al permier Giuseppe Conte, mettendo in evidenza i vantaggi che portano al Paese e chiedendo la salvaguardia delle risorse umane e dell’occupazione, oltre che sostegno alle imprese.

Il settore degli eventi e del turismo organizzato in Italia – agenzie di viaggio, tour operator, agenzie organizzatrici di eventi, congressi e fiere – racchiude 13 mila aziende in grado di generare 20 miliardi di fatturato e 80 mila addetti diretti, per un indotto complessivo di 85 miliardi di euro e 650 mila posti di lavoro. Con il 40% di utilizzo delle strutture alberghiere, il comparto degli eventi costituiva il vero motore del turismo italiano, settore che con i suoi 232,2 miliardi di euro rappresentava il 13% del Pil nazionale e il 15% della forza lavoro. E il passato è d’obbligo perché quest’industria è stata spazzata via dal coronavirus.

Tutta l’economia italiana sta vivendo una situazione drammatica, ma mentre per altri settori qualcosa è tornato a muoversi e sono state messe sul piatto delle azioni concrete per ripartire, l’indotto degli eventi e del turismo organizzato rimane il più penalizzato, dimenticato anche dal DL Rilancio, che propone misure insufficienti per consentire alle imprese di superare questa lunga crisi. Si sta infatti parlando di un settore che muove l’economia locale e nazionale, che riempie sale conferenze e camere d’albergo anche fuori stagione, generando un indotto indispensabile per far girare l’economia di grandi e piccole città. Un circolo virtuoso collaudato e produttivo che, a causa di questa brusca e inaspettata interruzione avrà inevitabili conseguenze negative su tutta la filiera nazionale.

Ecco perché dopo la campagna di Events&Live Industry (#Italialive) e il Manifesto per il turismo italiano, Alleanza Cooperative Italiane, Associazione Internazionale Interpreti di Conferenza, Associazione Nazionale Banqueting e Catering; ASTOI Confindustria Viaggi, Convention Bureau Italia, Fto – Federazione Turismo Organizzato, Mpi – Meeting Professionals Internationals, Association of Destination Management Executives Int, Club degli Eventi e della Live Communication, Federcongressi&eventi, Icca Italian Committe e Site – Society for Incentive Travel Excellence hanno scritto al Premier Giuseppe Conte, al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e al Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, lanciando il loro grido di allarme, rimasto sinora inascoltato, chiedendo fondamentali misure a sostegno del settore, dagli ammortizzatori sociali ai crediti d’imposta sino a contribuiti a fondo perduto. Provvedimenti che dovranno essere assunti in forma di emendamenti all’attuale testo del DL Rilancio.

Fonte = PRIMA ONLINE 07/06/20