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Rassegna stampa Astoi
Milano Finanza- Astoi (t.o.): lasciati soli a gestire le crisi

Milano Finanza- Astoi (t.o.): lasciati soli a gestire le crisi

19 Febbraio 2011
Dal mondo dei tour operator arrivano segnali di insofferenza, soprattutto nei confronti di un governo che non mostra sensibilità per un sistema di imprese ad «alta vulnerabilità»: da 10 anni, a partire dall'attacco alle torri gemelle, è un susseguirsi di emergenze. Terrorismo, calamità naturali, colpi di stato, sommosse sociali, epidemie, hanno messo in quarantena mezzo mondo e talvolta le destinazioni estere più amate dagli italiani. Ormai si lavora alla giornata, ma cosa si può e si deve fare per scongiurare situazioni-limite, arginando danni e possibili dissesti? Lo abbiamo chiesto a Roberto Corbella, presidente di Astoi.«Noi, come singoli operatori, abbiamo dovuto far fronte autonomamente a tutte le più recenti emergenze, con costi diretti (voli di rimpatrio, assistenza in loco, riprotezioni alberghiere) davvero importanti, stimati intorno a 110 milioni di euro. Da mesi ormai sollecitiamo sistematicamente un fondo di garanzia adeguato, che non può essere quello attuale, sia per la «non capienza», in quanto alimentato soltanto dalla percentuale che gli operatori calcolano sulle polizze assicurative, sia per il sistema di gestione, troppo farraginoso e con scarsa tempestività».
Domanda.
Ma qualche mese fa è stato stilato il Codice del Turismo: qual è il vostro giudizio?
Risposta. Innanzitutto questo Codice è stato scritto senza la minima consultazione delle imprese e quindi viziato da contenuti spesso lontani dalla realtà e poco attuabili: ma il punto inaccettabile è la super polizza assicurativa, che dovrebbe essere fatta da tour operator e agenti di viaggio a copertura di eventi eccezionali, casi di insolvenza o di fallimento: ebbene, nessuna compagnia è pronta a fare queste polizze e, anche se la trovassimo, il premio sarebbe così elevato che tutti i prodotti da vendere verrebbero gravati di un plus che li metterebbe fuori mercato, con supplementi da 100 a 150 euro. Lo abbiamo detto in un'audizione parlamentare, ma sappiamo che il testo è già all'esame delle commissioni.
D. Sul versante operativo quali sono le sfide più impegnative per i t.o.?

R. L'efficace sfruttamento di internet, che è strumento essenziale e ormai insostituibile, e quindi il presidio dei portali di settore, i social network. C'è poi la scommessa di restare sul mercato: e la condizione è data dalla capacità di intercettare i newcomers, i giovani clienti e di fornire un vero valore aggiunto nell'assistenza. Ritengo che non esista una vacanza buona per tutti, ma esistano reali aspettative personali che sia il tour operator che l'agente di viaggi deve saper interpretare. Infine, da parte dei t.o., c'è da consolidare il dialogo con il consumer e con l'agente. Ormai nessuna delle tre figure può fare a meno dell'altra.-- Di Andrea G. Lovelock

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