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Messaggero Veneto Ed.Nazionale - Tunisia:Nessun italiano ferito negli scontri

Messaggero Veneto Ed.Nazionale - Tunisia:Nessun italiano ferito negli scontri

17 Gennaio 2011

Un circo bloccato a Sfax: con il personale anche donne e bambini - Farnesina allertata

ROMA. Danni alle strutture di qualche impresa italiana ma nessun connazionale coinvolto seriamente negli scontri e nei tumulti che stanno continuando a incendiare la Tunisia. La situazione degli italiani nel Paese nordafricano (circa tremila residenti e meno di mille turisti) non desta particolare preoccupazione alla Farnesina, che però sta continuando a garantire informazioni e assistenza ai connazionali e sta seguendo con attenzione l'"odissea" del circo Bellucci, in tournee in Tunisia da mesi e rimasto bloccato a Sfax in seguito alle violenze.

Da due giorni l'intera compagnia - composta da più di 100 italiani tra artisti, operai, donne e bambini - è chiusa all'interno delle carovane-abitazioni mentre all'esterno infuriano gli scontri. Ieri sono stati i due fratelli Emidio ed Attilio Bellucci a lanciare l'allarme e ad appellarsi al ministro degli Esteri Franco Frattini: «Non ci sono i presupposti per continuare il tour - afferma Attilio Bellucci -, siamo in balia della rivoluzione civile, chiediamo all'ambasciata italiana e al ministro Frattini di farci tornare a casa. Ci sono bambini piccoli e non possiamo rimanere a rischiare la vita in Tunisia».

Per il momento tuttavia è difficile pensare a un rapido rimpatrio degli italiani. L'Unità di Crisi della Farnesina sta ovviamente monitorando l'evolversi della situazione e l'ambasciatore italiano a Tunisi, Pietro Benassi, ha chiesto alla polizia tunisina di «proteggere» i cento connazionali bloccati a Sfax.

Un appello «alla calma, alla moderazione e al dialogo» è stato lanciato ieri anche da Frattini, che si è rivolto «alle diverse istituzioni del Paese e a tutte le componenti della società tunisina». «L'Italia sosterrà, come sempre, le scelte del popolo tunisino che auspica fortemente vadano sulla strada della democrazia e della pacifica convivenza», ha affermato il titolare della Farnesina. Il ministro degli Interni Maroni ha fatto sapere invece che saranno intensificati i controlli sull'immigrazione in seguito ai disordini e ha definitivamente chiarito che sul jet proveniente da Tunisi e atterrato l'altra notte all'aeroporto di Cagliari «non c'era il presidente Ben Ali e nessuno della sua famiglia».

La paura per il divampare degli scontri traspare comunque dalle parole dei connazionali rientrati nel pomeriggio a Roma con l'unico volo disponibile della Tunisair. Lo spazio aereo tunisino è stato difatti riaperto ma l'attività dello scalo di Tunisi è molto limitata. Alitalia e Air One hanno sospeso dall'altro ieri, per ragioni di sicurezza, tutti i voli da e per Tunisi fino a domani compreso.

E ieri anche l'Astoi, l'associazione confindustriale dei Tour operator, ha congelato le partenze dei turisti fino a domani.
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