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L'Avvenire - I tour operator: «Siamo rovinati»

L'Avvenire - I tour operator: «Siamo rovinati»

16 Agosto 2012

Paura tra le agenzie turistiche dell'Est

I timori - Gli effetti a catena della crisi in cui è finita la compagnia sono pesanti, tra rimborsi e vacanze cancellate.

Centinaia i viaggiatori bloccati all'estero Il Codacons ai gestori delle carte di credito: «Non pagate la low cost siciliana»

Operatori turistici rovinati, passeggeri a terra, arrabbiati per ore e soldi persi, lavoratori senza più un'occupazione. Il quasi crac della Wind Jet si può riassumere in queste difficili sequenze. Una dozzina di tour operator russi potrebbe affrontare perdite da milioni di dollari a causa dei costi imprevisti legati al tracollo della compagnia nel bel mezzo dell'alta stagione estiva. A seguito della crisi della low cost siciliana, infatti, molti turisti sono rimasti bloccati nelle località turistiche ed i tour operator russi, soprattutto di Mosca e San Pietroburgo, dovranno rimborsare centinaia di clienti per il voli cancellati e le permanenze impreviste all'estero. «Le perdite potrebbero raggiungere fino a un milione di euro, a meno che qualcuno compri Wind Jet», afferma Maya Lomidze, al vertice dell'Associazione dei Tour operator russi. Wind Jet, che collegava l'Italia a 17 destinazioni, incluse Mosca, San Pietroburgo, Samara e Rostov sul Don, lavorava con 10 tour operator russi, compresa la Ascent travel, Dako, Jet Travel e Tris T di Mosca, oltre a Neva e Flamingo di San Pietroburgo. Ora, spiega Irina Tyurina, portavoce dell'Unione del turismo russo «i tour operator potrebbero dover affrontare perdite significative».

Il problema è grave anche per gli operatori italiani. «Stanno andando in fumo centinaia di migliaia di euro di soldi dei tour operator nostri associati», lamenta Nardo Filippetti, presidente di Astoi Confindustria Viaggi. I tour operator infatti si sono accollati il costo delle riprotezioni dei passeggeri che avevano acquistato presso di loro i pacchetti di viaggio. Così non è andata però per la gran parte dei passeggeri della compagnia, ormai praticamente al fallimento, che avevano comprato autonomamente o in agenzia di viaggio il loro biglietto. Alle associazioni dei consumatori si rivolgono persone che lamentano di aver acquistato carnet di biglietti che ora non potranno utilizzare, c'è chi scrive di aver dovuto fare lunghe attese prima ai call center e poi in aeroporto e chi racconta di aver già pagato il noleggio di auto che non potrà prendere, perché non è mai arrivato nella città in cui doveva atterrare. Tutti chiedono informazioni su come poter avere rimborsi o domandano come fare per poter riorganizzare le proprie partenze.

Intanto la Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator aderente a Confcommecio, chiede a gran voce al ministro Passera la costituzione di un tavolo, «non più eludibile», per affrontare il problema dei default dei vettori aerei. «Emerge con evidenza - spiega il presidente della Fiavet, Fortunato Giovannoni - la totale assenza di regole relative al fallimento di una compagnia aerea e il risultato è che si naviga a vista, senza certezze né per i clienti né per gli operatori».

L'associazione per i diritti dei consumatori, il Codacons, dal canto suo diffida tutti i principali circuiti di pagamento delle carte di credito e le associazioni di categoria delle agenzie di viaggio a non riversare alla compagnia aerea Wind Jet il denaro incassato dai consumatori per l'acquisto dei biglietti di viaggio. «Essendo i voli bloccati, infatti, rigirare i soldi a Wind Jet per il pagamento di tali biglietti configurerebbe il reato di appropriazione indebita e truffa aggravata», dice il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Risponde a stretto giro il presidente di Fiavet: «Se il denaro per l'emissione dei biglietti non è stato ancora versato dalle agenzie di viaggio