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L'Agenzia di Viaggi - UFE, Egitto mai più solo

L'Agenzia di Viaggi - UFE, Egitto mai più solo

26 Giugno 2014


A Port Ghalib l evento United For Egypt: 800 adv con Astoi, Ainet e il ministro

Battifora: «È solo l inizio, resteremo uniti per sostenere la destinazione»

«Gli italiani sono importanti per noi». Parola di Hisham Zaazou, ministro del turismo egiziano, appena riconfermato in carica dal neo presidente Abdel Fattah al-Sissi. È stato lui ad accogliere a Port Ghalib (Marsa Alam) i partecipanti a United for Egypt, il mega summit convocato dal 10 al 12 giugno da Astoi, Ainet e dal ministero del Turismo egiziano. Un evento senza precedenti, che ha visto uniti sette t.o., tre linee aeree e 800 adv. «Siete stati voi a inventare la destinazione Mar Rosso, infondendo stile italiano nei servizi, nell'animazione e nella cucina e trasmettendolo agli egiziani. Gli italiani - ricorda il ministro - sono arrivati in massa stabilendo il record del milione di presenze e aprendo il One Million Club».

Le parole di Zaazou ci rendono orgogliosi, spesso perdiamo di vista il valore del made in Italy, la creatività e vitalità della nostra industria, United for Egypt - lo chiameremo UFE - ci scuote e riprendiamo quota. Il Mar Rosso e l'Egitto è a sole tre ore di volo, value for money imbattibile, adatto ai gusti degli italiani e facile da prenotare anche da una settimana all'altra, le strutture spaziano dai 3 ai 5 stelle con un tasso di repeater fino al 38-40% per ciascun resort, dove arrivano soprattutto famiglie, coppie e senior.

Zaazou: «Lavorare su PR e comunicazione»

Il ministro Zaazou parte dai dati per raccontare l'evoluzione del turismo in Egitto. Nel Duemila gli arrivi erano 5,5 milioni, per un giro d'affari da 4,2 miliardi di dollari. Dopo dieci anni, nel 2010, i visitatori sono schizzati a quota 14,7 milioni per un totale di 12,500 miliardi di dollari. Altrettanto significativa la parabola della capacità alberghiera: da 18mila camere nel 1980 fino a 225mila nel 2010. Questi numeri hanno posizionato il Paese al 18° posto tra le 50 top destination nel mondo: primo in Medio Oriente con il 23% di arrivi, primo in Nord Africa con il 75,6%, e primo anche in Africa. Numeri e ancora numeri, da capogiro. In Egitto Il turismo vale il 47,8% dell'esportazione di servizi, il 19,2% della valuta straniera, l'11,3 del Pil nazionale e il 12,6% dell'impiego diretto e indiretto.

Nell'analisi geografica del traffico turistico, l'Europa è al primo posto con il 73% dei visitatori totali, seguita dal Medio Oriente con il 20%, l'Asia con il 3,5%, il Nord Africa con il 2,4%. È in questo quadro che l'Italia si è sempre distinta: poco più che un milione di arrivi nel 2008, saliti a oltre un milione e 144mila nel 2010. Poi il crollo a 555mila turisti nel 2011, anno della Primavera Araba, una leggera ripresa l'anno successivo (oltre 703mila), fino al picco più basso raggiunto nel 2013 con lo sconsiglio del 14 agosto (504.110 arrivi). Nell'annus horribilis del turismo italiano in Egitto, il nostro mercato è stato ampiamente superato da quello tedesco (885mila), britannico (995mila) e russo (addirittura 2,3 milioni). «Ora guardiamo avanti e crediamo nella ripresa», afferma serenamente il ministro. «Ci chiedete se il Paese è sicuro e io vi rispondo che sono ottimista. Ora - insiste  dobbiamo lavorare insieme su comunicazione e relazioni pubbliche».

Trenta milioni di arrivi nel 2022

Zaazou punta sull'Europa, ma guarda anche ai nuovi mercati: quelli regionali e il lungo raggio. C'è poi il turismo verde, soprattutto a El Gouna, località sul Mar Rosso quasi del tutto carbon free. E la diffusione del marchio Green Star Hotel, certificazione ambientale nata dalla partnership tra aziende e ministeri del Turismo e Sviluppo economico, che già contrassegna 46 strutture ricettive egiziane. L'obiettivo per il 2022 è raggiungere 30 milioni di turisti per 25 miliardi di dollari di introiti.

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