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L'Agenzia di Viaggi - A Sharm continua la caccia allo squalo

L'Agenzia di Viaggi - A Sharm continua la caccia allo squalo

08 Dicembre 2010

Per il momento non ci sarebbero cancellazioni sul Mar Rosso, il pubblico italiano sta reagendo con distacco alla minaccia dello squalo nelle acque di Sharm el Sheikh. Non c è ancora lo sconsiglio della Farnesina, che peraltro sarebbe limitato alla sola balneazione, senza sfiorare la destinazione, in se stessa assolutamente sicura e godibile.

Ma la questione si prospetta delicata, perché il caso potrebbe ricadere nell articolo 91 del codice del consumo, dove si parla di  modifiche delle condizioni contrattuali . Nota Francesco Granese, direttore di Assotravel: «Il discorso naturalmente vale solo per i diver, e per chi annette alla possibilità di fare il bagno un valore centrale della vacanza sul Mar Rosso. Un pubblico che per tutto il perdurare del divieto di balneazione vede sostanzialmente modificate le condizioni del contratto di viaggio sottoscritto».

Commenta Cinzia Renzi, presidente di Fiavet: «Per il momento non ci risultano cancellazioni oltre la norma, del resto il Mar Rosso in questo periodo è piuttosto freddo. E poi la Farnesina non è intervenuta, non abbiamo ricevuto indicazioni particolari da Astoi, stiamo valutando la situazione con il nostro studio legale».

Subito conferma Roberto Corbella, presidente di Astoi, che in una nota parla di un «numero di cancellazioni assolutamente irrilevante». Perché gli oltre 800 mila turisti italiani che si recano ogni anno a Sharm «lo fanno per il clima temperato, per le bellezze del luoghi e per il vantaggiosissimo rapporto qualità-prezzo». Oltre al fatto che in questo particolare periodo «la stragrande maggioranza degli italiani a Sharm non è spinta da motivi legati alla possibilità di fare bagni marini, in quanto la temperatura dell acqua non ha ancora raggiunto livelli che invitano alla balneazione». E per fare un "bagno di sole", notoriamente, non si rischia di farsi mordere da uno squalo. E neppure per fare shopping o gite nel deserto, o un bagno nella piscina dell'hotel. Astoi comunque, conferma la nota, continua a monitorare la situazione, in stretto contatto con autorità egiziane e Farnesina.

Charter a rischio break even

Nella peggiore delle ipotesi i tour operator potrebbero trovarsi con una quota di passeggeri pronta a partire comunque, e tuttavia insufficiente a garantire il break even del charter. Mentre insieme alle agenzie di viaggi potrebbero trovarsi a fronteggiare le ipotesi previste dagli articoli 91 e 92: il cliente avrebbe diritto all offerta di un altro pacchetto di qualità equivalente o superiore senza supplemento di prezzo, o di un pacchetto qualitativamente inferiore previa restituzione della differenza del prezzo; oppure c è il rimborso, senza penali, ma vista la causa di forza maggiore il cliente non potrà richiedere altro.

Come noto, dopo i primi attacchi subiti da tre diver russi e uno ucraino, nei giorni scorsi le autorità egiziane avevano imposto il divieto di balenazione sulle spiagge di Sharm, rimosso in seguito alla cattura di due squali. Il divieto di balneazione è stato immediatamente ripristinato dopo l attacco a una bagnante tedesca, a pochi metri dalla riva, di fronte la spiaggia del suo albergo.

Colpa della pesca illegale?

Ora prosegue la caccia allo squalo  a quanto pare il pericoloso squalo bianco, il Carcharodon Carcharias  coordinata dai biologi marini del South Sinai National Park, in collabarazione con numerosi colleghi giunti dall estero. Negli ultimi 10 anni sono noti solo tre attacchi all uomo da parte di squali nel Mar Rosso.

All origine di questa ultima serie di eventi molti biologi indicano l intensificarsi della pesca di frodo, che avrebbe depauperato gravemente le aree oceaniche, habitat naturale dello squalo bianco. Il fenomeno avrebbe spinto il predatore alla ricerca di cibo fino alle acque troppo calde, olt