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LA REPUBBLICA - Turismo in ginocchio, il comparto chiede un fondo straordinario

LA REPUBBLICA - Turismo in ginocchio, il comparto chiede un fondo straordinario

07 Aprile 2020
Il settore, che occupa 3,5 milioni di persone, non era mai stato così duramente colpito. Gli operatori chiedono aiuto sottoscrivendo un manifesto. Si contano perdite di fatturato del 70% solo per quest’anno

Gite scolastiche cancellate, circa 420mila eventi rimandati di un anno, soggiorni in Italia disdetti, alberghi vuoti, aerei fermi, musei chiusi. Per il turismo italiano la situazione non è mai stata così drammatica. Ed ecco che ora gli operatori del settore chiedono aiuti precisi al governo. A partire dalla costituzione di un fondo straordinario di sostegno al mancato reddito per tutte le imprese (con finanziamenti a tasso 0), prestiti a fondo perduto in proporzione al fatturato di ogni singola azienda, il prolungamento della cassa in deroga, fino alla creazione di buoni vacanza da utilizzare per l’imminente stagione estiva.

“Siamo in difficoltà come mai prima d’ora”, afferma Stefano Dall’Ara, presidente di Robintur Travel Group(detenuta da Coop) e anche vicepresidente della Federazione del turismo organizzato (Fto) che rappresenta il comparto delle agenzie. “Il Cerved Industry Forecast, - prosegue - analizzando l’impatto del coronavirus, parla di perdite di fatturato del 70% quest’anno e di ripercussioni anche durante il 2021”. Solo le agenzie di viaggio hanno poi dovuto sostenere tutti i costi delle cancellazioni di viaggi e i costi per riportare a casa decine di migliaia di italiani che si trovavano all’estero quando è esplosa l’emergenza Covid. Ecco che tour operator, agenzie di viaggi e organizzatori di eventi ora lanciano un appello alle istituzioni, a tutti coloro che vivono di turismo per salvare il comparto. “Il turismo italiano rappresenta il 13% del Pil nazionale, - ricorda Dall’Ara - equivale a 232,2 miliardi di euro, impiega oltre 3,5 milioni di persone. Ed è uno dei principali motori dell’economia, della società e della cultura italiana che adesso ha bisogno di aiuto”.

A preoccupare sono poi i tempi incerti sulla durata di questa pandemia e su come cambierà le abitudini dei viaggiatori. La gravità del momento è riuscita a riunire insieme tutti i maggiori rappresentanti del comparto: le associazioni Astoi Confindustria Viaggi (che rappresenta il 90% del tour operating in Italia), Fto (che raccoglie il mondo della distribuzione turistica con network e agenzie indipendenti e altri segmenti del settore), ci sono persino le aziende private, in qualche modo concorrenti, come Alpitour World, Gruppo Gattinoni, Alidays, Bluserena, Futura Vacanze, Giver Viaggi e Crociere, Idee per Viaggiare,  Viaggi Del Mappamondo, Naar, Nicolaus-Valtur, Ota Viaggi, TH Resorts, Trinity Viaggi Studio, Uvet, Veratour. Insieme hanno firmato un Manifesto per il Turismo Italiano, che ha anche un hashtag #ripartiamodallitalia. L’adesione è aperta a tutte le sigle del settore e ai consumatori, che potranno aderire alla piattaforma su possono prendere informazioni sul sito www.ripartiamodallitalia.it. La speranza è poi che il governo intervenga in modo deciso e repentino.

Fonte = LA REPUBBLICA 07/04/20