
La Repubblica-Ed. Nazionale - Single Curiosi, girovaghi, edonisti identikit dei turisti perfetti
Pacchetti su misura e sconti per chi si muove in solitaria: dalle crociere alle vacanze benessere molte (e diverse) le proposte Consumano di più e crescono di anno in anno: uomini e donne che vivono soli sono 7 milioni È finita la formula di villaggi e club in voga negli anni Ottanta: oggi si cerca l'esperienza
Soli, ma non fermi. Anzi mobili, alla ricerca, curiosi. I single crescono un po' ovunque nel mondo occidentale, l'industria del turismo si adegua. Pacchetti su misura, stanze senza l'odioso supplemento, programmi nuovi. Il mercato per quelli che partono scoppiati, magari in gruppo o con un amico, inventa soluzioni: week end di benessere, corsi di teatro o tango, tour in paesi lontani con compagni scelti per affinità. Di età, di gusti. C'è anche la classica crociera, molte ormai quelle a tema, ma romantico è il popolo a bordo: single verso altri orizzonti. Perché c'è più tempo, spesso maggiore capacità di spesa, meno vincoli. E sono tanti. Dal 2001 al 2007 le persone single sono aumentate: da 5.592.381a 6.910.716 (Istat).
Nel recente "Rapporto Italia 20101" dell'Eurispes si sottolinea che se il trend registrato negli ultimi sette anni si manterrà costante, il numero dei single subirà nel 2010 un incremento percentuale di circa il 10,4 per cento rispetto al 2007. Dal punto di vista dei consumi, la spesa media mensile di un single in Italia nel 2007 è stata di 1.755 euro, in crescita rispetto al 2001 (1.492 euro). Single non è solo sinonimo di monoporzione. Incoraggiata dai ritmi e dagli stili di vita dell'occidente, la "singletudine" interessa i mercati e così anche quello del turismo. «O dovrebbe» spiega Andrea Giannetti, presidente di Confindustria Assotravel. «I viaggi organizzati vanno per la maggiore perché soddisfano esigenze anche di questo segmento importante della società: finita la formula del Club degli anni Ottanta, quando si andava nel villaggio organizzato anche per fare conoscenza, oggi le persone che viaggiano da sole cercano mete ed esperienze da condividere con persone pari caratteristiche». Il business comincia a diversificarsi, anche se a rilento.
Un po' Indiana, un po' Bridget Jones: i single non vogliono tanto avventure, quanto esperienze. Una settimana in Oriente per fare meditazione, una al mare ma con i figli, in bicicletta in nord Europa. Luglio e agosto, stesse ferie ma non stessa vita degli altri.E sono disposti a pagarla la propria "separatezza" di condizione. Alla voce "trasporti" l'esercito italiano di persone che vivono da sole dedica quasi 200 euro al mese. Viaggiare, spostarsi, conoscere.
Le multinazionali si sono ormai accorte che il mercato per questo segmento ha una potenzialità di business non indifferente dal momento che, in proporzione, un single consuma decisamente di più (circa il 50 per cento) rispetto a un nucleo familiare. «Sono clienti, come si dice in gergo, high-spending» spiega Roberto Corbella, presidente di Astoi, associazione degli operatori di viaggio. «Stanno rendendo più flessibile il mercato del turismo, le loro richieste trasformano i già esigui "pacchetti tradizionali" in occasioni di intrattenimento e cultura che piacciono anche agli altri». I single non sono soli. Di Alessandro Retico