Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
L'Agenziadiviaggi.it - Direttiva Ue, il tempo stringe e il trade si mobilita

L'Agenziadiviaggi.it - Direttiva Ue, il tempo stringe e il trade si mobilita

07 Settembre 2017
Si avvicina la fatidica data del 31 dicembre 2017, giorno in cui tutti gli stati europei dovranno adattarsi alla Direttiva Ue sui pacchetti turistici, e le associazioni di categoria si preparano portando avanti le battaglie a tutela dell’industria del turismo, dalle adv agli operatori. Battaglie che per ora restano confinate alle missive e agli appelli a mezzo stampa, in attesa dei tavoli tecnici e dei confronti che si svolgeranno nelle prossime settimane.

Da un lato, quindi, l’associazione dei t.o. Astoi insieme a Fto, che hanno segnalato in una nota congiunta il loro punto di vista come produttori e fornitori di servizi turistici. Dall’altro Aiav (associazione italiana agenti di viaggio) che chiama alla mobilitazione le adv italiane con una campagna/petizione indirizzata al Mibact e al suo sottosegretario al turismo, Dorina Bianchi. A giorni, invece, è prevista la presentazione di un documento preparato dal fronte unico e compatto Fiavet-Federturismo Travel-Assoviaggi in rappresentanza della filiera della distribuzione agenziale.

L’APPELLO DEGLI OPERATORI. Fto e l’associazione dei tour operator si rivolgono alla direzione Turismo del Mibact,  guidata da Francesco Palumbo, chiedendo maggiore chiarezza e trasparenza nei confronti degli acquirenti di pacchetti turistici o dei servizi collegati online, garantendo loro le medesime tutele dell’offline ed allineando le responsabilità dei professionisti del web con quelle degli operatori tradizionali (tour operator e agenzie di viaggio). Ulteriore richiesta delle due associazioni è quella di consentire che la commercializzazione e l’erogazione dei servizi turistici avvenga esclusivamente da parte di aziende e professionisti del settore dotati di tutti i requisiti, escludendo le forme di abusivismo e ponendo precise limitazioni a soggetti diversi dagli operatori abilitati.

La lettera Astoi-Fto prosegue con l’istanza di eliminare le “aree grigie” della direttiva, ossia locuzioni che lasciano ampio margine ad interpretazioni e che contribuirebbero verosimilmente ad accrescere i contenziosi tra viaggiatori ed imprese. Lettera che poi si conclude con la pressante richiesta di “riequilibrare le responsabilità e gli oneri ai quali gli operatori sono sottoposti, evitando un ingiustificato ed iniquo aggravio di costi, senza creare incongruenze con il sistema relativo alla protezione in caso di insolvenza o fallimento, già attuato in Italia a seguito della modifica dell’art. 50 e dell’abrogazione dell’art. 51 del Codice del Turismo”.

«Confidiamo nella capacità di ascolto dimostrata finora dal Ministero – commenta Nardo Filippetti, presidente di Astoi – ed in vista della convocazione del prossimo incontro, rinnoviamo la nostra massima disponibilità a definire, attraverso un processo partecipato e condiviso, un nuovo quadro normativo che possa offrire la miglior tutela ai viaggiatori, dimostrandosi al contempo funzionale allo sviluppo delle imprese che intendono svolgere seriamente la loro attività».

Gli fa eco anche il presidente di Fto, Luca Patanè, che aggiunge: «Siamo certi che la collaborazione fattiva tra istituzioni ed operatori di settore consentirà un rapido ed efficace recepimento della nuova direttiva: il cliente finale si sentirà più considerato e sicuro mentre gli imprenditori corretti potranno operare ed investire nelle proprie attività certi di in un contesto regolatorio che detta le norme al servizio della filiera di mercato ed esercita l’adeguato controllo nazionale ed internazionale».

LA MISSIVA DI AIAV. Una lettera di proposta e protesta che mette in guardia dai rischi della Direttiva 2015/2302, che entrerà ufficialmente in vigore il 30 giugno 2018, e che prevede la possibilità per soggetti terzi privi dei requisiti di legge pretesi dagli agenti di viaggi (associazioni, scuole, hotel) di agevolare e commercializzare  i cosiddetti “pacchetti e servizi turistici collegati”. È lo strumento scelto da Aiav per dare un segnale al Mibact in vista dei prossimi tavoli tecnici.

L’Associazione Italiana Agenti di Viaggio sottolinea, quindi, come questa facoltà “non rappresenterebbe altro se non la legittimazione della pratica dell’abusivismo” e come la commercializzazione dei pacchetti turistici debba rimanere una prerogativa esclusiva delle attività di tour operator e adv. Aiav rimarca il suo scontento per una serie di norme che non solo facilitano l’abusivismo e incitano alla concorrenza sleale, ma che riterrebbero responsabile dell’esecuzione di un pacchetto offerto da un t.o. anche lo stesso agente di viaggi.

L’associazione, tramite i suoi canali, sta invitando tutte gli agenti a compilare una lettere su carta intestata dell’adv, firmarla e inviarla alla mail coordinamento@aiav.eu entro il 10 settembre 2017. L’intento è quello di consegnare tutte le lettere al ministero, all’attenzione del direttore generale turismo, Francesco Palumbo, del dirigente Francesco Tapinassi, e del sottosegretario Bianchi.

L’obiettivo è continuare quelle attività di lobby e di dialogo con le istituzioni portando all’attenzione il danno economico che l’applicazione della direttiva porterebbe alle oltre 8000 adv italiane.

“Sono contrario a che l’introduzione dei servizi turistici collegati possa rappresentare una diversa forma di organizzazione impropria di pacchetti turistici da parte di soggetti privi dei requisiti di legge a me imposti – riporta letteralmente la lettera preparata da Aiav – così come sono contrario all’istituzione della nuova figura del trader che non rappresenterebbe altro che un simil-agente privo di competenze definite o di titoli riconosciuti. Null’altro, nei fatti, che un’ulteriore forma di concorrenza non assoggettata ad obblighi e costi d’impresa simili ai miei”.

La missiva che gli agenti dovranno firmare sottolinea alcune distorsioni che già le altre associazioni di categoria aveva denunciato nei tavoli con il ministero negli ultimi mesi. La richiesta, infine, è quella di un intervento istituzionale urgente che risolva le norme che “potrebbero ulteriormente ingigantire la debolezza del sistema turistico che, già oggi, non ci tutela né valorizza nei modi più opportuni”.