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L'AGENZIA DI VIAGGI  -La soluzione di Ezhaya «Tamponi e corridoi»

L'AGENZIA DI VIAGGI -La soluzione di Ezhaya «Tamponi e corridoi»

08 Novembre 2020

INTERVISTA La strategia del direttore tour operating di Alpitour per favorire la ripartenza del lungo raggio. Trattative per aprire Maldive, Zanzibar, Dubai e Repubblica Dominicana ROBERTA RIANNA

Se tampone deve essere, tampone sia. Costi quel che costi. Tutto purché il lungo raggio riparta. Cercando al contempo di aprire, ben prima della prossima primavera, corridoi sicuri almeno per Maldive, Zanzibar, Dubai e Repubblica Dominicana. È la strada tracciata da Pier Ezhaya, direttore tour operating di Alpitour, di recente eletto presidente Astoi. In che direzione vi muoverete per l'autunno-inverno? «Nei prossimi mesi la domanda si concentrerà sull'Italia. Per questo stiamo cercando di presidiare al meglio la montagna con un'importante new entry Bravo Club a Sestriere. Questa sarà la prima tappa di un'importante collaborazione con alcune realtà del territorio dove, tra l'altro, ha sede il Gruppo Alpitour. Stiamo confezionando, poi, nuovi itinerari per valorizzare food&wine, piccoli borghi e luoghi meno battuti dal turismo di massa come alternativa al lungo raggio». I corridoi turistici sono una soluzione per la ripresa del lungo raggio. «Temiamo non ci sarà una vera riapertura prima della primavera 2021. Il nostro obiettivo, però, è scongiurare questa prospettiva. Con Astoi abbiamo avviato una serie di azioni per richiedere la riapertura di 3-4 corridoi (Maldive, Zanzibar, Dubai e Repubblica Dominicana, che reputiamo sicuri) con la possibilità di tutelare i clienti con strumenti come tamponi e coperture assicurative ad hoc». Il modello crociere è la chiave della ripartenza? «A mio parere è l'unica strategia applicabile in questo momento». Il peso economico dei tamponi sarà notevole. Chi ne assorbirà i costi? «In questa fase i tamponi in entrata e uscita sono l'unica via. Dubitiamo che lo Stato sosterrà questi costi e siamo pronti ad assorbirli noi o, nella peggiore delle ipotesi, a condividerli con il cliente. Se poi si dovesse optare per il tampone veloce il costo sarebbe più accessibile. Comunque, resta aperto il dialogo con il governo per ricevere supporto in questa seconda fase dell'emergenza. Al di là dei tamponi, serviranno misure di sostegno importanti da parte delle istituzioni». Come si fa a far digerire il tampone al cliente? Avrà timore di risultare positivo e vedere annullato il viaggio. «Non esiste un'alternativa. Ci si abituerà, come ci siamo abituati alla mascherina. In prospettiva, potrebbe addirittura diventare la nuova normalità di viaggio per essere sicuri al 100%. Un po' come con l'introduzione, dopo l'11 settembre, dei metal detector negli aeroporti. Ma stiamo lavorando per offrire un'assicurazione che consenta di rimborsare il costo totale della vacanza al cliente che dovesse risultare positivo al tampone durante l'imbarco». Viaggiare sarà più caro? «Credo che non assisteremo a una forte lievitazione dei prezzi. La preoccupazione per la bassa domanda li manterrà stabili, tenendo comunque presente che le strutture dovranno sostenere costi in più per le sanificazioni e minori entrate per il distanziamento sociale». Cosa ha in mente Alpitour per supportare le adv? «Molte agenzie sono nel momento più difficile della loro storia. Oltre a fare pressioni per rimettere in moto la domanda, le supporteremo attraverso diverse leve commerciali e campagne dedicate. Un sostegno che andrà avanti nel tempo, anche quando il mercato ripartirà. Per ora tutte le iniziative sono nel segno della tutela e della flessibilità, per incentivare le vendite nonostante l'incertezza attuale».

Fonte = L'AGENZIA DI VIAGGI 08/11/20