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ItaliaOggi Sette - Costa Concordia, palla ai legali

ItaliaOggi Sette - Costa Concordia, palla ai legali

07 Febbraio 2012

Per il naufragio della nave della Carnival possibili «soluzioni» anche fino a 500 milioni di euro

Tra class action, risarcimenti e assicurazioni, studi già al lavoro

Dalle falle ai «Fori»: destinata a rimanere negli annali marittimi, la tragedia della Costa Concordia naufragata all'Isola del Giglio è già un caso eccezionale in giurisprudenza. Ad apparire quantomeno inedito è sia il contesto giuridico che lo scenario sul versante assicurativo: già oggi centinaia di avvocati mobilitati, decine di studi italiani e internazionali, oltre 400 milioni di euro la copertura assicurativa che Costa Crociere del Gruppo Carnival aveva stipulato, cifra molto prossima a quei 500 milioni di euro investiti per la sua costruzione.

A distanza di pochi giorni dalla tragedia, l'attenzione si è quindi già spostata negli studi legali: secondo una stima degli analisti specializzati in diritto marittimo, oscillerà tra gli 80 e i 130 milioni di euro il solo volume di risarcimenti per danni materialie morali che Costa dovrà riconoscere agli oltre 3.250 passeggeri scampati al naufragio, mentre per i familiari delle vittime si prospetta un lungo iter penale che dovrà individuare ogni singola responsabilità. A fine gennaio si è raggiunto un primo importante accordo tra le associazioni di categoria dei tour operator (Astoi), 15 sigle di associazioni di consumatori e i legali della Costa: nell'intesa i rimborsi, i risarcimenti per danni patrimonialie quelli per danni esistenziali saranno coperti da una cifra paria 14 mila euro a passeggero. Risarcimenti che non riguardano, ovviamente, le famiglie delle vittime ed i passeggeri feriti, per i quali saranno definiti altri percorsi.

Un primo rapidissimo traguardo contestato da alcune sigle di consumatori, in particolare il Codacons che lo ha bocciato usando il termine di elemosina, annunciando di aver depositato alla Corte di giustizia di Miami, tramite i due studi legali americani, Napoli Bern Ripka Shkolnik e Proner & Proner, un'azione collettiva di risarcimento danni per 460 milioni di dollari contro Costa Crociere e la sua casa madre Carnival. In caso di accoglimento della richiesta, comunque, il 50% dell'importo del risarcimento andrà a coprire le spese legali e l'onorario dei due studi. In caso di insuccesso l'iniziativa non esclude una successiva class action o eventuali azioni individuali in Italia.

E una class action è stata anche preannunciata dallo studio legale di Giulia Bongiorno che ha già raccolto l'adesione di circa 50 passeggeri, anche se proprio Bongiorno precisa «in modo atecnico l'abbiamo definita class action (che giuridicamente si avvìa solo per cause civili) ma la mia è una azione penale, perché sono coinvolti vari soggetti con la stessa situazione giuridica e nel dettaglio sto redigendo questa denuncia per un gruppo di passeggeri brasiliani, tedeschi e italiani. Si tratta di una iniziativa diretta ad accertare l'esatta ricostruzione di quanto avvenuto e tutte le responsabilità; in altre parole desidero raggiungere tutte le verità e siccome la Procura di Grosseto sta compiendo gli accertamenti del caso, voglio che i miei assistiti siano parte attiva».

Ma è proprio sulla class action che divergono molto le valutazioni di vari esperti: per Mario Tonucci dello studio legale Tonucci & Partners, ad esempio «la class action rappresenta uno strumento moderno e vincente, capace di offrire tutela a situazioni che altrimenti rimarrebbero affidate ai rimedi tradizionali, non sempre in grado di garantire effettiva protezione ai soggetti più deboli. Inoltre, proprio grazie al clamore e all'«onda d'urto» che è in grado di generare, la class action può costituire un vero e proprio spauracchio per le imprese, ribaltando la posizione di supremazia che queste normalmente hanno nei confronti dei consumatori. Proprio per questo, credo che la class action si attagli perfettamente alle meritevoli ragioni risarcitorie