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Rassegna stampa Astoi
IL SOLE 24 ORE - Il turismo conta perdite per 120 miliardi nel 2020

IL SOLE 24 ORE - Il turismo conta perdite per 120 miliardi nel 2020

07 Aprile 2020

Da Confturismo e Astoi le richieste dì interventi a sostegno degli operatori

Il 2020 sarà l'anno più cupo per l'industria turistica italiana che nei prossimi mesi perderà no miliardi di ricavi sui quasi 200 miliardi che in totale il settore genera direttamente oltre a trainare altri comparti. «Abbiamo ipotizzato una flessione del fatturato del 7o% che nello scenario peggiore può arrivare al1'8o% e in questi calcoli non abbiamo considerato l'indotto spiega Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio -. Sarebbe un imperdonabile errore se il Governo non tenesse il turismo al centro delle strategie per il rilancio dell'economia italiana al termine della pandemia». Da non dimenticare che il comparto conta quasi un milione di posti di lavoro a rischio (si veda il Sole 24 Ore del 29 marzo 2020). Preoccupazioni condivise da Astoi Confindustria Viaggi che rappresenta i190% del tour operating in Italia e Fto a cui aderisce il mondo della distribuzione turistica con network e agenzie indipendenti e altri segmenti del settore che ieri hanno lanciato l'appello #Ripartiamodallitalia. Più che un appello è un urlo di sofferenza lanciato alle istituzioni. Per il momento la conta dei danni al comparto turistico vede la perdita di oltre 3o milioni di ospiti da marzo a maggio, pari a 90 milioni di giorni di presenza in meno. Un danno non solo alle strutture ricettive ma anche a negozi, bar e ristoranti,treni e aerei, musei e shopping center. Pensando all'estate Patanè prevede una ripartenza molto lenta«Rimarrà la paura di viaggiare, arriveranno pochissimi turisti stranieri e la mobilità sarà azzerata spiega -. Insomma sarà una estate a scartamento ridotto e il Mezzogiorno rischia di soffrire per la mancanza di collegamenti soprattutto aerei. In settembre-ottobre andremo verso una lieve ripresa delle attività business con viaggi di lavoro e turismo congressuale. Nell'ultimo trimestre si potrebbe arrivare a una discreta ripresa se ci sarà il ritorno alla normalità con un aumento della fiducia e della disponibilità economica delle famiglie». Una roadmap che prevede un progressivo calo dei contagi nel mondo con il termine della pandemia e soprattutto se non ci saranno nuovi focolai del virus cinese. Insomma il turismo rialzerà forse la testa in quella che sarà la fase 3 della ripartenza dell'economia. A mancare sono le date su cui nessuno può avere certezze.

Per questo l'obiettivo diventa assicurare la mera sopravvivenza delle attività turistiche. «La prima misura che chiediamo al Governo è un diretto sostegno degli operatori con un finanziamento che per una parte, ad esempio per il 3o%, a fondo perduto mentre la parte restante sarà da restituire nell'arco di un decennio. Questo finanziamento sarà da calcolare su un quarto del fatturato 2019 spiega il presidente di Confturismo -. Solo così si aiuteranno a resistere tutte le aziende della filiera». Una iniezione di liquidità che aiuterà le imprese a difendersi anche dalle incursioni dei raider esteri che potrebbero cancellare le specificità dell'offerta turistica nazionale, un'altra preoccupazione di Patanè. Per quanto riguarda il ricorso ai voucher turistici del Governo per incentivare la voglia di andare in vacanza degli italiani, un terzo delle famiglie ha dichiarato che quest'anno non farà vacanze, il presidente si dice contrario. «Avranno un effetto debole e strutture ricettive e della filiera che potrebbero non accettarli per timore delle complicazioni burocratiche avverte Patanè che suggerisce -. Bisognerebbe permettere di portare a deduzione dell'imponibile le ricevute fiscali di quanto speso sia quest'anno che nel 2021 perché la ripartenza sarà molto lenta. Questa operazione avrà inoltre il vantaggio per l'Erario, di fare emergere il nero». Da parte sua Pier Ezhaya, consigliere delegato Astoi, conferma che l'estate 2020 è compromessa e chiede «qualsiasi intervento del Governo che metta in sicurezza le nostre imprese la cui sopravvivenza è sempre più a rischio. Una misura potrebbero essere i voucher. Servirebbero dei buoni da 300-400 euro a persona per fare rimettere in circolo la domanda, per fare ritornare la voglia di viaggiare».

Fonte = IL SOLE 24 ORE 06/04/20