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Il Sole 24 Ore - Gelata sulle crociere nel 2012

Il Sole 24 Ore - Gelata sulle crociere nel 2012

07 Marzo 2012

Per Astoi-Confindustria «calo delle prenotazioni superiore al 20%» - Frenata accentuata dopo l'incidente Concordia

Sul comparto pesa anche la guerra dei prezzi, in discesa già a partire da due anni fa

Non solo il naufragio della Costa Concordia e l'avaria dell'Allegra (in troppo rapida successione) ma anche il perdurare della crisi economica e le misure d'emergenza del governo Monti, hanno cominciato a intaccare la resistenza del mercato delle crociere. Uno dei pochi settori del turismo che in Italia è cresciuto, anche dopo il default globale del 2008, segnando una salita media del 15% l'anno, dal 2000 al 2010. Ma che ora sta subendo un vistoso rallentamento. Con una generale diminuzione delle prenotazioni, fino al 22%, nel 2012, che per Costa Crociere ha toccato un picco del 35 per cento. E un abbattimento, a livello di comparto, dei prezzi delle cabine (questo non strettamente legato agli incidenti perché iniziato già nel 2010) che arriva al 15 per cento.

«Nelle settimane immediatamente successive all'incidente di Concordia - afferma Pier Luigi Foschi, ad di Costa - abbiamo registrato un calo significativo nelle prenotazioni rispetto all'anno scorso, in parte riferito anche alla situazione economica generale. Al momento, è ancora prematuro dare stime attendibili sulle ripercussioni causate dagli incidenti, e di conseguenza non è ancora possibile fare previsioni sui tempi di recupero. Stiamo mettendo a punto una serie di iniziative per ripristinare la fiducia nel nostro marchio». «Dire che in questo momento il mercato è depresso è dire poco», afferma Gianni Rotondo, alla guida di Royal Caribbean Italia, che oggi presenterà pubblicamente la nuova campagna di marketing e lo studio Global consumer sentiment sulle crociere, condotto dall'istituto di ricerca Psb.

«Di certo - prosegue il manager - la tragedia di Concordia pesa su questa situazione, soprattutto per quanto riguarda l'area del Sud Europa. Lo dimostra il fatto che da settembre 2011, quando abbiamo cominciato e mettere in vendita la stagione estiva 2012, a dicembre dell'anno scorso abbiamo registrato una crescita fortissima delle vendite. Dall'evento di Concordia in poi, viceversa, si è avuto un deciso ridimensionamento del trend, che ha portato le nostre vendite a un livello in linea con quello l'anno precedente. La mia sensazione, però, è che questa situazione sia da ascriversi in parte all'incidente ma anche al crollo generalizzato del turismo, dovuto al quadro macroeconomico. Per ora, d'altro canto, nessuna compagnia di crociere ha pensato di ridurre la propria capacità sul mercato. Noi abbiamo confermato sia gli investimenti sulle navi sia i nuovi scali (a Bari e Messina, ndr). Il grande pericolo per il comparto, invece, deriva dalla tentazione di lavorare eccessivamente sulla leva dei prezzi. In questo periodo pre-estivo abbiamo visto compagnie che sono arrivate a un prezzo base molto basso: 500 euro per crociera. La speranza è che il mercato si riprenda in estate e non tocchi il fondo. Perché abbassare troppo i prezzi significa abbassare la qualità».

Roberto Corbella, presidente di Astoi Confindustria (tour operator), sottolinea che «il calo dei prezzi delle crociere è iniziato già nel 2010 ed è proseguito nel 2011, a seguito dell'aumento dell'offerta di navi e del rallentamento del mercato. Grazie alle numerose formule di offerte che le compagnie hanno saputo trovare, l'abbattimento dei prezzi è arrivato al 15 per cento. Ma il calo è precedente al naufragio di Concordia. Per quanto riguarda le prenotazioni, le nostre ultime rilevazioni stabiliscono un calo fino al 22 per cento. Mentre le cancellazioni di crociere già prenotate sono rimaste molto modeste, anche dopo il naufragio: segnano un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso». Ieri, intanto, è emerso che potrebbe essere stata una perdita di gasolio da un tubo che alimenta il generatore a provoca