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IL SOLE 24 ORE - Coronavirus, l’elenco delle compagnie che hanno sospeso i voli verso la Cina

IL SOLE 24 ORE - Coronavirus, l’elenco delle compagnie che hanno sospeso i voli verso la Cina

28 Gennaio 2020

Anche le associazioni dei tour operator Astoi e Fiavet in caso di partenze imminenti e già programmate hanno messo a disposizione dei clienti destinazioni alternative

Non accenna a placarsi l'emergenza “coronavirus” in Cina. E di conseguenza sono sempre più stringenti le misure per chi viaggia verso il Paese asiatico. Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito che la diffusione del virus sta accelerando, parlando di situazione «molto grave». L'Organizzazione mondiale delle Sanità ha parlato di «elevato rischio a livello globale». Il 29 gennaio anche il ministro della Salute italiano Roberto Speranza ospite a Porta a Porta «sconsiglia i viaggi verso la Cina se non strettamente necessari».
Il 30 gennaio le seguenti compagnie aeree hanno deciso di sospendere alcuni voli o annullare tutte le tratte da e verso la Cina. Ecco la situazione secondo l’agenzia Reuters:
AIR CANADA: dal 28 gennaio alcuni voli
AIR FRANCE: tutti i voli fino al 9 febbraio
AIR INDIA: cancellata la tratta Mumbai-Delhi-Shanghai fino al 14 febbraio
AIR SEOUL: tutti voli dal 28 gennaio
AMERICAN AIRLINES: sospenderà i voli da Los Angeles a Pechino e Sghanghai dal 9 febbraio al 27 marzo
BRITISH AIRWAYS: dal 30 gennaio tutti i voli per un mese
CATHAY PACIFIC AIRWAYS: ridotti i voli del 50% fino a fine marzo
EGYPTAIR: tutti i voli dal primo febbraio
FINNAIR: sospesi i voli per Nanjing e Pechino fino alla fine di marzo
LION AIR: tutti voli dal 1 febbraio
LUFTHANSA: Lufthansa, Swiss e Austrian Airlines tutti voli da e per la Cina fino al 9 febbraio
Nordic airline SAS tutti i voli da e per Shanghai e Pechino dal 31 gennaio al 9 febbraio
TURKISH AIRLINES: meno voli dal 5 al 29 febbraio per Pechino, Guangzhou, Shanghai e Xian
UNITED
Sospesi 24 voli per Beijing, Hong Kong e Shanghai dal primo al primo al 29 febbraio

I consigli della Fiavet
Fiavet, la Federazione Italiana delle Agenzie di Viaggio e delle Imprese del Turismo, ha ricevuto la raccomandazione dal governo cinese di sospendere tutti i tour turistici con destinazione Cina. Chi ha già prenotato un viaggio, può provvedere ad un cambio di destinazione. Ogni anno sono ben 200.000 gli italiani che si recano in Cina solo per turismo. «In queste ore – ha detto Ivana Jelinic, presidente della Fiavet - sono in costante contatto con le autorità del posto». A Pechino sono state chiuse al pubblico la Muraglia Cinese e la Città Proibita, e anche a Shanghai sono stati presi provvedimenti simili. Si tratta dei luoghi maggiormente affollati dai turisti. «La situazione è mutevole – ha detto ancora Jelinic -. Gli operatori turistici, in caso di partenze imminenti e già programmate metteranno a disposizione dei clienti anche destinazioni alternative».


Per chi è già in Cina i consigli della Fiavet sono i seguenti: «Evitare luoghi di assembramento, dotandosi sempre di mascherina anche a causa dello smog in alcune città; consumare cibi rigorosamente ben cotti; mettersi in viaggio solo se si è in perfetta condizione di salute; non bere acqua dalle fontane ma solo da bottigliette ben sigillate; usare i disinfettanti per le mani; portare dietro sempre le medicine di uso comune. «Sia gli italiani che sono già in Cina – fanno sapere dalla Federazione – dovrebbero mettersi in contatto con i propri agenti di viaggio per fare con loro una valutazione immediata della situazione».

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L'Associazione che rappresenta il 90% del mercato del tour operating in Italia, da parte sua registra cancellazioni e un comprensibile calo di preventivi e di richieste per partenze e viaggi: «Ai clienti che avevano già effettuato prenotazioni per viaggi imminenti verso le aree interessate - spiegano - vengono proposte destinazioni alternative e, qualora si tratti di partenze future a medio o lungo termine, i clienti vengono invitati ad attendere l'evolversi della situazione».

No a viaggi fai da te
Il fai da te, quindi le prenotazioni dirette, «Espone a molti rischi, in particolare per i viaggi in Cina, dove la lingua inglese non è molto diffusa» ha detto ancora Ivana Jelinic. «È rischioso anche e soprattutto in condizioni di emergenza. Se si è soli ci si può imbattere in problemi di carattere oggettivo, come il voler spostare un volo per partenze anticipate. Nella maggior parte dei casi, chi segue il fai da te non pensa a stipulare una polizza sanitaria, che invece è già prevista nei viaggi organizzati dagli operatori turistici». In Cina la sanità è quasi tutta a pagamento e dunque l'assenza di polizze ad hoc può rappresentare un problema. «Il ruolo delle agenzie di viaggio – ha concluso la Jelinic - è importante anche in queste situazioni, perché si hanno maggiori garanzie che vanno dalle coperture assicurative alle informazioni in tempo reale su tutto».

Il messaggio della Farnesina
In queste ore, sul sito della Farnesina che va monitorato, è comparso un nuovo avviso, che in sostanza raccomanda di evitare i viaggi nella zona del focolaio del Coronavirus. «A seguito della diffusione del “nuovo coronavirus” 2019-nCoV, originatasi dalla città di Wuhan, nella provincia cinese dell'Hubei, - è scritto - si raccomanda di evitare tutti i viaggi nella provincia dell'Hubei e si consiglia di posticipare viaggi non necessari nel resto del Paese. Dal 31 dicembre 2019 si continuano a registrare casi di persone affette da coronavirus in tutta la Cina continentale, nonché casi di decessi connessi al virus. La grande maggioranza dei casi di infezione è stata registrata a Wuhan, ma sono state coinvolte anche altre città e province, tra le quali Pechino, Shanghai e il Guangdong».

I consigli del Ministero della Salute
Anche il Ministero della Salute ha diramato tutta una serie di consigli sul virus cinese. I più importanti: se ci si reca in Cina, nelle aree a rischio, si raccomanda di vaccinarsi contro l'influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio. La vaccinazione antinfluenzale semplifica la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Coronavirus e influenza. Inoltre, riducendo le complicanze da influenza nei soggetti a rischio, aiuta a mantenere più efficienti i pronto soccorso. È raccomandato, inoltre, di: evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi; evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori; lavare frequentemente le mani. Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico. Al ritorno, se non si è cittadini che vivono in Italia, per qualsiasi necessità contattare l'Ambasciata o il Consolato del proprio Paese. Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale si deve, contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500; indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone; utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.

Fonte = IL SOLE 24 ORE 28/01/20