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IL GIORNALE DEL TURISMO - Caro Ministro ti scrivo, sperando che tu mi ascolti un po’…

IL GIORNALE DEL TURISMO - Caro Ministro ti scrivo, sperando che tu mi ascolti un po’…

15 Ottobre 2019

Con il Consiglio dei Ministri del 19 settembre, il turismo torna ad essere di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali. Ed è ancora Dario Franceschini , già ministro con le stesse deleghe dal 2014 al 2018, a riprendere le fila di quanto fatto nell'ultimo anno da Gian Marco Centinaio. Una sfida, quella del turismo, sicuramente non facile. Tante, infatti, le priorità di un settore strategico e di grande importanza per l'economia italiana, come sottolineano le Associazioni di categoria. Nardo Filippetti "Per il bene del nostro settore - dice Nardo Filippetti, presidente di ASTOI Confindustria Viaggi - auspichiamo che vi possa essere una tempestiva ripresa dell'attività del Ministero dopo i necessari adempimenti burocratici per il passaggio effettivo della delega al Turismo, dal Mipaaft al Mibact. Il turismo, secondo i dati forniti da ENIT, genera da solo nel nostro Paese il 13,2% del PIL (232,2 mld €) e occupa circa 3,5 milioni di persone (14,9% dell'occupazione totale); dati che ben evidenziano il peso del settore nell'economia nazionale e che, quindi, dovrebbero essere supportati da politiche adeguate e dalla considerazione del settore alla stregua degli altri tipi di industria". "Dal boom degli anni 60 in poi – continua Filippetti nel nostro Paese si è consolidato il falso mito che il turismo possa essere un settore che 'viaggia da solo', che vive di rendita e che non ha necessità di puntuali ed efficaci strategie di sviluppo. La frammentazione delle competenze, il surplus di leggi - diverse da Regione a Regione - l'atavica assenza di una cabina di regia centrale in capo ad un Ministero dotato di portafoglio e i continui spostamenti della delega, non hanno certamente giovato".

Dal presidente di ASTOI anche un importante appello al ministro: "Vorremmo avere interlocutori in grado di capire i bisogni della filiera e delle imprese che rappresentiamo, dotati quindi di competenze tecniche, oltreché politiche. Attendiamo con fiducia la riapertura di tavoli di lavoro e di confronto per discutere le azioni - legislative, fiscali, di promozione, di formazione, etc. - che possano condurre ad un effettivo rilancio del mercato non solo incoming, ma anche di quello outgoing da noi rappresentato". Riconoscere il valore del turismo, è questa la priorità indicata da Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti . "È ormai necessario considerare il turismo per quello che è: un comparto economico a sé stante e non il 'rimorchio' di altri settori. L'auspicio è che il governo e il ministro Franceschini mettano quindi il turismo tra le priorità dell'agenda politica e, in attesa che la possibilità da noi più volte indicata di un ministero ad hoc per il turismo diventi realtà, ci auguriamo che la delega non sia più soggetta a migrazioni. Questo si può leggere come un declassamento di un settore che, i numeri parlano chiaro, è di importanza fondamentale per la riqualificazione del territorio e la crescita economica del Paese". "C'è bisogno – continua Messina - di una legislazione ad hoc e non di provvedimenti, come spesso accade, adottati solo per tamponare le urgenze. Occorre impegno nella lotta all'abusivismo che è ormai imperante nel settore e crea un chiaro danno diretto e ma anche un danno di immagine incalcolabile per il comparto della ricezione in Italia. E ancora, serve una legislazione fiscale che tenga in considerazione sgravi e aiuti ad un comparto che deve rinnovarsi, ad esempio dal punto di vista informatico". "Altra priorità - conclude il numero uno di Assoturismo - è la formazione, sia per i dipendenti che per gli imprenditori, elemento chiave per competere con successo anche sul piano internazionale". Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi , sottolinea il contesto di sorprendenti evoluzioni politiche e tanti e veloci cambiamenti: "Ci troviamo in poco tempo a riprendere un percorso interrotto. Questo vale anche per l'attuale ministro Franceschini, che avocando a sé la delega al turismo torna ad occuparsi di una materia che senz'altro gli sta a cuore. Noi imprenditori della ricettività non perdiamo l'ottimismo né la forza di credere nel futuro. Per questo auguro al ministro Franceschini, in estrema apertura, un buon lavoro". "La concretezza nel nostro lavoro - spiega Bocca - è fondamentale e per questo chiederei che si metta mano ai problemi. Porrei tra le priorità quello della lotta all'abusivismo e della definizione del codice identificativo nazionale, che renda il mercato più trasparente. Inoltre, nutriamo la speranza che venga rifinanziato il tax credit, voluto proprio dal ministro Dario Franceschini durante il governo Gentiloni: noi contiamo davvero che siano ripristinati gli aiuti alle imprese. Anche il tema introdotto dal premier Conte nel discorso del suo insediamento alla Camera dei Deputati, riguardo la revisione della governance è per noi convincente. Tuttavia sappiamo bene che ad oggi il turismo è competenza delle Regioni. Bisognerebbe fare una modifica della Costituzione, cosa auspicabile ma non semplice". "Ultimo ma non da ultimo - conclude il presidente di Federalberghi - sento proprio il bisogno di comunicare al ministro che da parte nostra vi è una forte volontà condivisa di rendersi disponibili ad una costante collaborazione, per il bene del turismo e del Paese". Un segnale di continuità con quanto fatto nel precedente mandato, è quanto chiede Ivana Jelinic, presidente di Fiavet , con particolare riferimento al piano strategico nazionale 2017-2022 approvato nel 2016. È necessario "ripartire da quei macro obiettivi per ridare slancio ad un settore che, nonostante le buone parole di molti, soffre ancora dell'assenza di una programmazione seria e di ampio respiro". Quattro le azioni da mettere in campo, come spiega la presidente Jelinic: "Innovare, specializzare e integrare l'offerta nazionale: realizzare, in collaborazione con le Regioni un Catalogo dei prodotti e delle destinazioni italiane. Accrescere la competitività del sistema turistico con servizi efficienti e incentivi alle imprese. Sviluppare un marketing efficace e innovativo in collaborazione con Enit". E infine "realizzare una governance efficiente e partecipata anche e soprattutto dalle categorie imprenditoriali per elaborare il Piano e le politiche turistiche". "Azioni da realizzare su tre principi trasversali, declinati in ogni ambito: sostenibilità, innovazione e accessibilità. E continuare nel segno dell'internazionalizzazione del settore turistico e dei servizi di incoming per i turisti stranieri con particolare riferimento al mercato turistico e business cinese. A tal proposito - conclude Jelinic - Fiavet ricorda l'opportunità offerta dall'anno del turismo e cultura Italia-Cina 2020, che rappresenta una straordinaria occasione di promozione per l'Italia". "In generale mi aspetto che il turismo in Italia possa finalmente essere gestito con quell'accortezza e quella visione capaci di fargli assumere realmente e pienamente il ruolo di volano che gli è proprio, in grado di portare il Paese ai livelli che merita". Così il presidente di AIAV Fulvio Avataneo commenta il passaggio della delega al turismo nelle mani del ministro Franceschini. "Nello specifico, da presidente dell'AIAV, e quindi di una categoria tanto importante quanto bistrattata, chiederei al Ministro una maggiore attenzione verso il nostro comparto poiché sono ancora diverse le istanze finora rimaste senza risposta. Questi ultimi anni hanno segnato un recupero dell'agenzia tradizionale rispetto alle OTA, segno indiscutibile della necessità di garantire al viaggiatore quella consulenza professionale e sicura che molti operatori online - soprattutto quelli basati in Paesi stranieri - non garantiscono. Quindi chiederei - continua Avataneo l'assoluta vicinanza del Ministero verso le nostre 8.000 imprese (e circa 34.000 addetti) nel contrasto all'abusivismo, fenomeno che colpisce sì gli agenti di viaggio, ma anche le strutture ricettive, le guide turistiche e gli operatori del trasporto, creando ingenti danni al settore e all'Erario". Il presidente dell'Associazione Italiana Agenti di Viaggio chiede poi un forte intervento verso le istituzioni bancarie e finanziarie per calmierare i costi delle transazioni con moneta elettronica al fine di consentire una maggiore tracciabilità della spesa senza che, con questo, si debbano indebolire le nostre imprese e i loro già risicatissimi margini. "Infine - conclude Avataneo - chiederei al ministro Franceschini di intervenire presso la 'Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome' affinché - pur nel rispetto delle autonomie legislative - ci sia una maggiore armonizzazione delle Leggi regionali col dettato del Codice del Turismo successivamente al recepimento della Direttiva UE 2015/2302, a vantaggio tanto delle imprese turistiche quanto dei consumatori".

Fonte = IL GIORNALE DEL TURISMO 15/10/19