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Il Gazzettino - Allarme Enac: «Aviazione a rischio»

Il Gazzettino - Allarme Enac: «Aviazione a rischio»

15 Agosto 2012

WINDJET Continuano i disagi dei passeggeri, infuriati per il crac della compagnia siciliana

Il presidente Riggio: «La concorrenza low cost irlandese e inglese mette in pericolo l'intero sistema italiano»


ROMA - «Un rischio finanziario intollerabile» per una vicenda che lascia «delusi e amareggiati». Così l'ad di Alitalia Andrea Ragnetti, alla vigilia del vertice sul caso Windjet al ministero dello Sviluppo spiega il naufragio della trattativa per il salvataggio della low cost siciliana, che sta creando forti disagi per migliaia di passeggeri, costretti a vere e proprie odissee, e lascia nell'incertezza circa 800 lavoratori, tra dipendenti e indotto, ieri mobilitati a Catania. E mentre sul vertice di oggi premono le aspettative dei sindacati, sullo sfondo pesa l'allarme lanciato dal presidente dell'Ente nazionale aviazione civile (Enac) Vito Riggio, che va oltre il caso Windjet. Tutto il «sistema dell'aviazione civile italiana - dice - è a rischio scomparsa, stretto dalla pressione competitiva che viene dalle compagnie low cost irlandesi e inglesi (che non pagano lo stesso volume di tasse che paghiamo in Italia) e dalle compagnie dei Paesi arabi che non pagano il petrolio». Intanto le associazioni dei consumatori protestano, presentano esposti (Codacons parla di class action), e annunciano ricorsi per i supplementi che i viaggiatori si vedono costretti a pagare per essere riprotetti su altri voli, mentre la crisi di Windjet rischia di mettere ko anche molti tour operator.

Secondo l'Astoi, associazione di Confindustria che riunisce i maggiori tour operator infatti, almeno una decina lamentano perdite (in alcuni casi) fino a 200-300 mila euro. E Ryanair coglie addirittura l'occasione per raccomandare ai passeggeri di prenotare con i suoi vettori «e non con compagnie aeree finanziariamente instabili». Anche se il quotidiano britannico Indipendent ha rivelato come la low-cost abbia lanciato tre may-day in uno stesso giorno, chiedendo il permesso di atterrare nell'aeroporto di Valencia invece che a Madrid il 26 luglio scorso, per mancanza di carburante. L'ad di Alitalia rassicura circa lo stato d'animo con cui il management si presenterà al vertice: «Così come ci siamo comportati correttamente durante questi lunghi mesi, vogliamo continuare a comportarci con grande senso di responsabilità anche adesso che la tentazione sarebbe di non avere più nulla a che fare con Windjet». Il tavolo di oggi è stato convocato dal ministro Corrado Passera e vedrà governo, compagnie, enti locali ed Enac al lavoro per tentare di risolvere il caos creato dal crac Windjet. Ma intanto continua negli aeroporti l'odissea dei passeggeri. Nello scalo catanese ieri erano circa 300 i passeggeri che attendevano di essere riprotetti sui voli di altre compagnie.

Stessa scena a Palermo e a Fiumicino, dove i passeggeri erano infuriati. C'era chi aveva programmato da mesi una vacanza che non riuscirà più a fare, chi aveva acquistato carnet da 10 voli che ora sono carta straccia. Hanno trascorso la notte in aeroporto, a Pisa, sulle brandine predisposte in una sala dell'aerostazione dalla Sat, la società di gestione dello scalo, circa 30 passeggeri diretti a Palermo. I 126 previsti in partenza domenica con un volo nel pomeriggio sono partiti ieri alle 6 con un aereo messo a disposizione dall'Alitalia. Sono stati invece cancellati e non saranno riprotetti da altre compagnie i due collegamenti settimanali da Pisa per Mosca effettuati da Windjet. Ieri per tutta la giornata si sono svolte assemblee e proteste dei lavoratori Windjet all'aeroporto di Catania. «Siamo qua perché c'è un gran caos e i passeggeri, nonostante l'unità di crisi convocata da parte dell'Enac, comunque sono rimasti abbandonati a se stessi e hanno dovuto pagare cifre importanti. Siamo qua da diversi giorni perché