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GUIDA VIAGGI - Social distance: i dubbi del trade sul "come" ripartire

GUIDA VIAGGI - Social distance: i dubbi del trade sul "come" ripartire

27 Aprile 2020
L'analisi dal punto di vista di diversi anelli della filiera, vettori, alberghi, tour operator, destinazioni e adv - di Stefania Vicini.

Ripartire ai tempi della social distance si può? La domanda che il settore del travel si pone è "come riapriremo?" Ci sono adv che stanno ragionando se riaprire con norme stringenti possa essere vantaggioso o meno. Certo la questione non è semplice da risolvere per il settore, "non si può riaprire o andare in vacanza con le mascherine", dice Franco Gattinoni, vicepresidente di Fto. A suo dire si potrà capire verso la fine di maggio, "se il virus se ne sarà andato, così come è venuto, se no vedremo cosa faremo per l'autunno. Dobbiamo essere realisti, ma anche ottimisti, non sappiamo quando si potrà riaprire, si dice il 18 maggio... tra due o tre settimane avremo la conferma", asserisce Gattinoni, durante il webinar di venerdì scorso, organizzato da Fto. Secondo il manager "c'è bisogno della fase 3".

Su quali mete si potrà ragionare

Un dato di fatto è che in assenza di regole è impossibile muoversi. Ne è convinto Pier Ezhaya, consigliere Astoi e direttore tour operating Gruppo Alpitour, interpretando il pensiero comune. Intervenendo dal punto di vista del gruppo turistico, il manager si sofferma sulle destinazioni ed osserva che "sul Mare Italia c'è il consenso più diffuso, c'è anche una piccola speranza sulla Grecia, che è stata meno toccata dal virus e sull'Egitto, che si prenota sottodata, è un Paese reattivo e le temperature sono elevate", tutti fattori che potrebbero essere valutati positivamente ai fini di una scelta. "Come Alpitour ragioniamo su tre, quattro scenari - afferma il manager -. Dal solo Italia alla possibilità di aggiungere un po' di medio e di lungo raggio. Certamente adesso serve capire più che il quando riaprire il come riaprire".

Il tema del "seggiolino vuoto"

La misura del distanziamento sociale e della sua applicabilità nei vari ambiti e spazi pubblici è ardua e fa discutere. Non ultima la misura del seggiolino vuoto in aereo contro la quale si è scagliato Michael O'Leary di Ryanair, durante una intervista rilasciata al Financial Times. Il manager senza mezzi termini ha bocciato le nuove regole di distanziamento previste per i viaggi in aereo. A suo dire Ryanair non riprenderà a volare se si dovrà lasciare vuoto il posto centrale nelle file degli aeromobili. A tal proposito Luca Patanè, presidente di Fto, osserva che si tratta di un tema che riguarda tutti i vettori europei. La domanda che si pone il manager è "chi lo paga quel posto? i passeggeri che volano? E' una decisione in itinere, vedremo con Iata", afferma. Il manager cita il caso della Francia dove "i posti volo sono occupati tutti, pertanto bisogna trovare regole Iata europee per i vettori. La misura del posto centrale vuoto non è praticabile, anche per chi fa charter non è proponibile. Io non volo in perdita".
Patanè estende le riflessioni sul fronte alberghiero per capire come impatterà la misura, "gli alberghi sono già penalizzati dal fatto che non ci sarà turismo straniero, che rappresenta il 51% dei turisti all'interno delle strutture". 
Sulla misura del seggiolino si è espresso anche Ezhaya, che la reputa "inutile, è più un voler dimostrare che si fa qualche cosa", invece a detta del manager si devono normare "altri servizi, per esempio i pasti a bordo o il tema delle toilette. Con i due terzi dell'aeromobile pieni non si potrà operare", afferma convinto.
In vista dell'estate si deve riflettere anche sul fatto che senza trasporti verso la Sicilia e la Sardegna non si può andare. C'è chi non ha paura di affermare che ora è "troppo presto, non abbiamo elementi - osserva Andrea Mele, vicepresidente vicario di Astoi -. Oltre al tema del distanziamento c'è anche un discorso voli da considerare, in quanto i vettori hanno cancellato fino al 30 giugno e poi non sappiamo la riapertura dei vari Paesi". Da tour operator che programma l'estero e il lungo raggio, Mele afferma di avere un "piano A, B, e C. C'è un lumicino di speranza per l'estate, un po' di più per l'inverno e il Capodanno, per logica tutto potrebbe ricominciare, se invece dovesse saltare, c'è allora il prossimo inverno, che è il piano C".

Cosa faranno le adv

Le adv? Cosa faranno, come riapriranno? A intervenire è Stefano Dall'Ara, vicepresidente di Fto e presidente di Robintur Travel Group. Come ci si comporterà con i gruppi? con i turisti della terza età? Sono tutte domande che ci si pone nel momento in cui si valuta una ripartenza. Dal canto suo il manager afferma che il network sta cercando di dare "il miglior servizio possibile con la miglior sicurezza, certo essere parte del Gruppo Coop ci dà la possibilità di accedere a certi strumenti". A detta di Dall'Ara è "fondamentale riaprire per ridare il contatto alle persone, in base alle modalità in cui si potrà fare. E' fondamentale ripartire, pensare non in negativo, ma in modo ottimistico per cercare di cogliere nella ripresa una opportunità". Dall'Ara si sofferma sulla capacità di reazione del travel, "il turismo ha già cambiato pelle nelle precedenti crisi, anche se questa è diversa da ciò che è stato vissuto in passato", il suggerimento o la lettura che il manager dà al momento contingente è che "dovremo innovare". 

Fonte = GUIDA VIAGGI 27/04/20