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Guida Viaggi - Astoi: 'Io vedo pochi attori'

Guida Viaggi - Astoi: 'Io vedo pochi attori'

16 Ottobre 2012


"Lo confermano le adv", dice il presidente

Una base solida e veritiera di dati su cui innestare le strategie e un orientamento alla consulenza che è il consiglio dato alle agenzie. Sono alcuni dei leit motiv emersi nel corso di un'intervista a Nardo Filippetti, presidente Astoi, nel corso di NoFrills.

Gv: Presidente, che commento si può fare ai segnali negativi emersi dal mercato nelle ultime settimane?

"I segnali negativi dipendono dalla mancanza di domanda, dalla contrazione dei consumi e dalla scarsa sicurezza nel futuro. Tutto questo tocca inevitabilmente il mondo della vacanza e quello intermediato".

Gv: Come si può recuperare fiducia nel mondo del turismo organizzato?

"Io rappresento i tour operator in Astoi e vendiamo solo attraverso le adv. Il nostro cliente è l'agenzia. Il problema è che il punto vendita dovrebbe non riconoscere più uno sconto ma dare un servizio, che è connesso ad un'assunzione di responsabilità. Un cliente che entra in agenzia non lo fa per chiedere dei soldi ma per avere una certezza. Deve quindi cercare di conoscere la persona e entrare in un rapporto di fiducia".

Gv: Che tipo di aiuto possono dare i t.o. in questo cammino verso la consulenza?

"Siamo disponibilissimi e lo vediamo anche con le telefonate che entrano. Il 90% riguarda informazioni. Io capisco che l'agente di viaggi non possa

leggere di tutto, ma dovrebbe cercare di avere più feeling con il cliente. A quel punto lo sconto passerebbe in secondo piano, perché subentrerebbe il rapporto di fiducia. Altrimenti non possiamo competere con i prezzi del web".

Gv: Le agenzie chiedono un'offerta meno piatta e meno generalista. Riuscite ad assecondarli in questa richiesta?

"Ogni operatore e ogni agenzia di viaggi pensa di mettere sul mercato ciò che percepisce valido per il cliente finale, poi c'è il t.o. che struttura meglio l'offerta e chi lo fa peggio. Copriamo comunque tutte le parti del mondo, altri si specializzano. Si tratta poi di vedere come ci si arriva, con il depackaging o il pacchetto tutto incluso, questo sta sicuramente cambiando. Le agenzie non comprano tutto dal t.o, così come il cliente non acquista tutto in agenzia. Il modello di business si sta trasformando. Mi sembra addirittura che ci siano poche proposte e pochi attori. Questo potrebbe essere un problema. In fiera a NoFrills le agenzie mi hanno detto: ci mancano gli interlocutori. E' vero, la rosa si restringe e chi nella filiera è più a rischio, secondo Databank, è il tour operator per i numeri che fa rispetto al totale degli operatori che gestisce il business".

Gv: Ci sono segnali di speranza per il 2013?

"E' nel dna dell'imprenditore avere fiducia, perché il mondo va comunque avanti, non si può tornare indietro ma guardare avanti e capire che direzione prende il mercato".

Gv: Come procede il percorso associativo di Astoi?

"Sono cautamente soddisfatto, al di là di quello che è stato il periodo estivo appena concluso, con gli operatori impegnati a gestire la contrazione della domanda, a settembre ci siamo riuniti, sta ripartendo tutto, anche se ci siamo portati dietro, tutti noi, delle ferite più o meno profonde. Sento che c'è il forte desiderio di andare avanti. Come Astoi stiamo lavorando per avere dati certi e lo facciamo con alcune società di consulenza. Nemmeno il ministero del Turismo sa esattamente quale sia l'entità dei flussi turistici stranieri e italiani. La differenza sta nella percezione di avere a disposizione dati certi". - di Laura Dominici

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