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Rassegna stampa Astoi
FINANZA TGCOM 24 - TURISMO, ASTOI ALL'ATTACCO DEL GOVERNO

FINANZA TGCOM 24 - TURISMO, ASTOI ALL'ATTACCO DEL GOVERNO

10 Luglio 2020

Il turismo, uno dei settori chiave dell'economia nazionale, che vale 232,2 miliardi in termini di giro d'affari e rappresenta il 13% del pil, è in ginocchio, travolto dallo tsunami rappresentato dall'emergenza sanitaria, dal lockdown e dalla chiusure delle frontiere (ieri il governo ha reiterato lo stop a 13 Paesi esteri). Un business che rischia il tracollo e che vede 80mila persone, i lavoratori del comparto, seriamente a rischio.

Un comparto industriale totalmente dimenticato dal governo Conte e dai vari decreti slitati negli ultimi mesi. E, nonostante gli appelli degli operatori della categoria, non sono arrivate mosse concrete e decisioni realmente a favore dei player di mercato, a partire dai tour operator.

"Da cinque mesi Astoi Confindustria Viaggi, in rappresentanza del comparto del tour operating, chiede al Mibact e al Governo interventi urgenti e concreti per la sopravvivenza di queste imprese. Giunti quasi al termine dell'iter di conversione in legge del Dl Rilancio si può dire senza tema di smentita, che ogni aspettativa è stata disattesa e l'impressione è che non vi sia l'intenzione di salvaguardare un comparto e buona parte delle 80mila famiglie che vi lavorano", si legge in una nota vergata dall'associazione che riunisce il 90% dei tour operator italiani

"Il più completo disinteresse per il turismo organizzato" secondo l'ente presieduto da Nardo Filippetti "è ormai evidente e tangibile. Il settore non è fatto solo di alberghi e stabilimenti balneari, si tratta di una filiera complessa i cui attori sono tutti ugualmente indispensabili e contribuiscono nello stesso modo a muovere gli ingranaggi di una macchina che rappresenta il 13% del pil nazionale, equivale a 232,2 miliardi di euro ed è uno dei principali motori della nostra economia".

Un grido d'allarme corroborato dai numeri della crisi pandemica: "su 20 miliardi di fatturato generati dal comparto, ad oggi, la perdita si attesta a 17 miliardi", dicono da Astoi. Per questo "si ritiene che lo stanziamento di 25 milioni sia un inutile palliativo, soprattutto se si considera che su 13mila imprese, circa tremila sono sopra la soglia di fatturato di 5 milioni di euro e non potranno nemmeno accedere al contributo a fondo perduto di cui all'art. 25 del medesimo decreto. Le aziende sopra i 5 milioni di fatturato, peraltro, sono quelle che generano l'80% dei ricavi totali e garantiscono altrettanta percentuale di occupazione".

C'è poi la questione occupazionale e l'applicazione della cassa integrazione in deroga Covid19 fino a fine anno. un altro elemento che va a pesare sul comparto anche in termini economici. "Con l'allungamento di ulteriori nove settimane si prolunga la scadenza dei termini a metà agosto ma, molte imprese continueranno a non poter vendere nulla, visto che le mete estere sono di fatto interdette (si veda anche la recente scelta dell'Italia di mantenere l'isolamento fiduciario per i viaggiatori che rientreranno da quelle pochissime destinazioni nei confronti delle quali l'Europa ha riaperto le frontiere). Si parla di sgravi contributivi per chi riaprirà le aziende togliendo i dipendenti dalla cassa integrazione, ma in che modo imprese il cui modello di business si fonda sulla vendita di viaggi all'estero potranno richiamare in azienda i lavoratori sostenendo i relativi costi? E, soprattutto, per vendere cosa? Lo scenario che si aprirà dopo lo stop ai licenziamenti a metà agosto sarà apocalittico", lamentano ancora da Astoi preoccupati per un business che vede anche il crollo del turismo culturale nelle città d'arte come Milano, Roma, Firenze e Venezia.

Inoltre c'è il tema del cosiddetto "bonus vacanze", introdotto dal governo per dare un sostegno alle attività alberghiere e stimolare l'acquisto di pacchetti turistici. E se la gran parte delle strutture ricettive ha deciso di non accettare questa opzione, "il comparto del turismo organizzato aveva chiesto che lo strumento fosse esteso sin da subito anche ai pacchetti turistici Italia e, quindi reso utilizzabile direttamente da agenzie di viaggio e tour operator, ma questa proposta non è stata presa in considerazione, con evidenti risultati discriminatori. Lo strumento, che identifica tour operator e agenzie di viaggi solo come intermediari, è dedicato di fatto esclusivamente al comparto alberghiero e, per come è strutturato, crea non pochi problemi applicativi non solo agli operatori, ma anche agli stessi alberghi, molti dei quali non sono disposti ad accettarlo. Lo stanziamento di 2,4 miliardi solo per questa misura appare come un'ulteriore prova della mancanza di una doverosa visione di insieme", viene evidenziato ancora dall'associazione di categoria presieduta da Filippetti.

In estrema sintesi, per i referenti di categoria del tour operating "siamo in presenza del cosiddetto delitto perfetto. Da un lato nessun aiuto reale alle imprese del comparto in termini economici, dall'altro si impedisce di fatto che queste imprese si salvino da sole riprendendo la propria attività, visto che, Italia a parte, i corridoi turistici rimangono chiusi e, per quelli aperti, viene disposta la quarantena al rientro, escludendo ogni reale possibilità di fruizione della vacanza in quei paesi", conclude la missiva di Astoi che chiede al premier Giuseppe Conte e al ministro dei Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, "di agire subito mettendo in campo misure atte ad evitare il tracollo del sistema". 

Fonte = FINANZA TGCOM 24