Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
L'ECONOMIA / CORRIERE DELLA SERA - Extra Ue, i paesi fuori dallo spazio Schengen in sospeso. Da Sharm el-Sheikh alle Maldive. I tour operator: «Perso l’85% del fatturato»

L'ECONOMIA / CORRIERE DELLA SERA - Extra Ue, i paesi fuori dallo spazio Schengen in sospeso. Da Sharm el-Sheikh alle Maldive. I tour operator: «Perso l’85% del fatturato»

17 Giugno 2021

Mete bloccate e prenotazioni alla cieca

Migliaia di viaggiatori in sospeso e con loro gli operatori turistici. É questa la condizione degli italiani che vorrebbero viaggiare per turismo al di fuori dell’area Schengen. Ad oggi infatti, secondo le disposizioni del governo italiano in vigore fino al 31 luglio, non è possibile recarsi nei Paesi dell’elenco E in cui ricadono anche diverse mete storiche per il turismo italiano. Tra queste Sharm el-Sheikh e le Maldive ma anche Zanzibar o le Seychelles. Al momento per viaggiare verso queste località per turismo non basta nemmeno il green pass.
«È una situazione paradossale — spiega il presidente Astoi Confindustria viaggi, Pier Ezhaya, che rappresenta i tour operator italiani— soprattutto per la mancanza di informazioni su cosa accadrà dopo il 31 luglio quando dovrebbe venir meno lo stato di emergenza. Ed è paradossale perché la domanda di turismo verso questi Paesi c’è. Al momento i nostri operator si trovano con migliaia di prenotazioni in stand by perché non sanno se i voli potranno decollare». In breve, migliaia di connazionali hanno deciso di prenotare alla cieca nella speranza che anche il turismo extra Schengen riparta ad agosto.

Il danno economico e i voli delle compagnie straniere

Il danno economico per i tour operator, in ogni caso, è significativo. «Stiamo lavorando entro i confini nazionali e sulle mete in cui è permesso volare dall’Italia quindi Grecia e Spagna, ad esempio, ma coprono il 15-20 % del nostro fatturato. Tolto l’estero stiamo perdendo rispetto al pre covid circa l’85% di ricavi. Oltre al fatto che abbiamo migliaia di persone in cassa integrazione che guadagnano il 20-30% in meno ogni mese», aggiunge il presidente Astoi.
Il paradosso è anche che dalla Francia si vola verso l’Egitto e i suoi villaggi e dalla Germania è possibile recarsi alle Maldive. In più da Malpensa partono già o partiranno a luglio voli verso Sharm el-Sheikh gestiti da compagnie straniere come Wizz Air, easyJet o AirCairo. Se un cittadino italiano volesse quindi prenotare un viaggio per il Mar Rosso potrebbe potenzialmente farlo in autonomia senza che vi siano controlli stringenti sul motivo dello spostamento se non via autocertificazione. Impossibile invece viaggiare con i tour operator italiani, turistici per definizione e quindi bloccati dalla normativa. «Il danno— sottolinea Ezhaya — è rilevante se si pensa anche che l’Egitto è una meta con cui lavoriamo 12 mesi su 12 e che attirava oltre 600 mila connazionali ogni anno».

L’appello al governo

Quello che gli operatori turistici chiedono è di non creare situazione di serie A e serie B che avvantaggino gli operatori stranieri. «È un bene che si torni tutti a viaggiare ma c’è bisogno di regole certe. Per noi è fondamentale poter programmare. Servono 2 o 3 mesi perché il turismo riparta verso determinate località. L’appello al governo è quello di spiegare a noi e ai viaggiatori cosa succede dopo il 31 luglio e intervenire sulle restrizioni che permangono nonostante la campagna vaccinale», conclude il presidente Astoi. Paradossale, ad esempio, il divieto di recarsi alle Maldive dove la popolazione è vaccinata all’85% e i turisti nei villaggi vivono in una sorta di bolla.

Cosa fare da viaggiatore

Al momento l’unica cosa che i viaggiatori possono fare per avere maggiori informazioni sulle mete extra Schengen è monitorare gli aggiornamenti del sito curato dalla Farnesina: Viaggiare Sicuri (qui il link) . A prescindere dalla normativa italiana, che dovrebbe essere aggiornata entro il 31 luglio 2021, possono infatti sempre essere introdotte ulteriori limitazioni da specifici Stati e territori esteri. Per chi non vuole rischiare l’alternativa è optare per un viaggio nell’area Schengen studiando però, prima di fare le valigie, le regole paese per paese.

Fonte = L'ECONOMIA / CORRIERE DELLA SERA  17/06/21