Eco di Bergamo - Sui banchi a ottobre Maggioranza divisa
ROMA - No a scuola il primo ottobre. È bocciata senza appello da opposizione e Lega Nord, una volta tanto unite, l'eventuale apertura delle scuole il 30 settembre. Un'ipotesi - contenuta in un disegno di legge presentato da un senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa - che registra però l'apertura del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e l'assenso pieno del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla. Ma al fronte del no si aggiungono anche famiglie, studenti e sindacati.
«Se ne può discutere. Io sono aperta su questo tema perché effettivamente il nostro Paese vive di turismo e oggi le vacanze per le famiglie non sono più concentrate a luglio e agosto. E a settembre si possono avere migliori opportunità sul piano economico» afferma la responsabile di Viale Trastevere. «Avrebbe indubbiamente conseguenze positive sul turismo - sostiene Brambilla - in particolare sul prodotto balneare che rappresenta la prima eccellenza per il nostro Paese e che ha fortemente bisogno di sostegno». E poi, lo sviluppo del turismo «significa anche sostenere l'intera economia dei territori». È secca la bocciatura della Lega: «È inattuabile - dice la senatrice Irene Aderenti - la norma sui 200 giorni di lezione va rispettata». E poi, la materia dei calendari scolastici è regionale, «quindi - conclude - ogni regione ha già questo tipo di autonomia». «il turismo conta di più».
Fortemente critici il Pd e l'Idv. Secondo il capogruppo del Pd in commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, il rischio è la riduzione dell'offerta formativa: «Le aperture del ministro dimostrano che per questo governo la scuola non è una priorità, è seconda anche al turismo». Anche per l'ex ministro dell'istruzione Giuseppe Fioroni, la questione andrebbe affrontata con le Regioni ma «i nostri figli, le famiglie e la scuola meritano più rispetto che proposte estemporanee e superficiali». Secondo Fabio Giambrone (Idv), «dopo la macelleria sociale, arriva quella culturale. Ridurre il tempo scuola con una didattica già penalizzata dai numerosi tagli della coppia Gelmini-Tremonti significa abbassare ulteriormente l'asticella del sapere. Non lo permetteremo». associazioni critiche «Gelmini - sottolinea il vicepresidente del gruppo Idv alla Camera Fabio Evangelisti - è come Maria Antonietta che al popolo affamato diceva di offrire brioches. Il mondo della scuola è sul lastrico, con i genitori che sono costretti addirittura a pagare la carta igienica, e il ministro si dice favorevole al posticipo dell'anno scolastico». Piergiorgio Bergonzi, responsabile scuola del Pdci, sostiene che il Pdl «maschera i tagli con le vacanze». «Chi baderà ai bambini? La soluzione per le famiglie sarà parcheggiarli da soli davanti alla tv?» si chiede polemicamente l'Aiart, associazione dei telespettatori cattolici.