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Corriere della Sera - Le liste nozze diventano tracciabili

Corriere della Sera - Le liste nozze diventano tracciabili

15 Marzo 2012


Proteste da Confindustria

Un quadro, un servizio di posate d'argento, bicchieri di cristallo, sottopiatti. I regali più comuni degli ospiti agli sposi. Saremo sorvegliati anche quando andremo a sceglierli per i nostri amici prossimi a convolare.

Secondo le nuove regole fiscali infatti diventerà obbligatorio pagare «con strumenti tracciabili». Dunque niente più contanti, anche se il conto è inferiore ai mille euro. La notizia, apparsa sul sito web di Ttg, è stata rilanciata in modo molto critico dall'Astoi, l'associazione dei tour operator aderente a Confindustria. Il presidente Roberto Corbella è fortemente critico verso il nuovo sistema che imporrebbe l'impiego di assegni: «Si tratta di erogazioni liberali effettuate separatamente da singoli individui, non deve sussistere il discorso del cumulo e del requisito della tracciabilità. In questi casi, come accade nella normale prassi, deve essere rilasciata ai partecipanti alla lista di nozze una ricevuta di quietanza dell'importo versato».

Secondo l'associazione questo documento sarebbe più che sufficiente e non dovrebbe richiedere ulteriori vincoli: «Cercheremo di far riconoscere le nostre ragioni al ministero dell'Economia, dovranno ascoltarci e riconoscere le nostre ragioni». Si fa notare inoltre che l'obbligo di tracciabilità sarebbe una discriminante per questo tipo di liste e potrebbe convincere gli amici e i conoscenti degli sposi a preferire altre forme di regalo.

Oggi, ad esempio, è molto comune il versamento di una quota per contribuire alle spese della luna di miele che marito e moglie si concedono dopo il matrimonio. Il sito Ttg riferisce che a dare l'interpretazione sulla normativa in materia di tracciabilità, con preciso riferimento alle liste di nozze, sarebbe stata l'Agenzia delle entrate. Che ha chiarito: «In caso di singoli pagamenti o regali inferiori a 1.000 euro vanno comunque utilizzati strumenti tracciabili». L'Astoi ritiene che anziché l'Agenzia delle entrate su questa materia sarebbe dovuto intervenire l'organo competente, il ministero dell'Economia, direzione V, che si occupa della prevenzione dell'uso del sistema finanziario per fini illegali. - di Margherita De Bac

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