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Corriere della Sera - E scatta il caro-biglietto: 150 milioni di aumenti

Corriere della Sera - E scatta il caro-biglietto: 150 milioni di aumenti

08 Aprile 2012


«Qualcuno mi spiega che c'entra il trasporto aereo con la riforma del lavoro?». Lupo Rattazzi,
presidente di Assaereo (Associazione Nazionale Vettori e Operatori del Trasporto Aereo) è inviperito. Il disegno di legge sul mercato del lavoro sarà in parte finanziato attraverso l'aumento dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco, che da luglio del 2013 passerà dagli attuali 5,5 euro a 7,5 per chi parte da Roma, e da 4,5 a 6,5 per chi parte dal resto di Italia.

«Le compagnie aeree - spiega Rattazzi - stanno fronteggiando una crisi molto pesante determinata anche dall'aumento del costo del carburante. Continuare a gravare il settore con balzelli ne mette a rischio il già compromesso equilibrio». E in effetti, andando a spulciare in quel pasticcio che sono le tasse e gli oneri che gravano sul biglietto aereo se ne scoprono delle belle. Cominciamo dall'addizionale comunale che è stata appena ritoccata: un euro va a finanziare in parte i Comuni sul cui territorio insiste lo scalo, in parte va all'Enav (ente assistenza al volo) e in parte alla prevenzione della criminalità nelle stazioni ferroviarie. «Il che - fa osservare il segretario generale di Assaereo, Aldo Bevilacqua - si inserisce scorrettamente nel gioco della concorrenza tra trasporto aereo e ferroviario».

Sempre nell'addizionale comunale rientrano tre euro che vanno al Fondo speciale per il sostegno al reddito dei lavoratori del trasporto aereo; 0,5 euro vanno invece ai vigili del fuoco per i presidi aeroportuali e infine c'è un euro addizionale solo per chi parte da Roma. A questo importo ora si aggiungono 2 euro della riforma del lavoro. Assaereo ma anche Ibar (l'associazione delle compagnie straniere in Italia) calcolano in 150 milioni il prelievo a loro carico, che poi rimbalzerà sul costo del biglietto: 75 milioni sono stati infatti i passeggeri partiti dall'Italia l'anno scorso, il numero moltiplicato per due euro dà appunto l'esborso finale annuo.

Tale incremento dei costi per le compagnie aeree e i passeggeri, secondo le due associazioni, si aggiunge «ai già annunciati aumenti delle tariffe per il controllo del traffico aereo, delle tariffe degli aeroporti, cui è concessa la possibilità di stipulare contratti di programma in deroga alla legge, dell'addizionale su Roma Capitale, del contestatissimo Ets ( tassa sul le emissioni ) e non ultimo dell'aumento del prezzo del carburante».

A guardarla dal punto di vista del viaggiatore però ci sono anche altre voci, oltre all'addizionale comunale, che vanno a pesare sul biglietto: costi e oneri che le compagnie trasferiscono al passeggero e che si ritrovano annunciate da strane sigle. Eccone un elenco: Ex sta per prelievo sul controllo bagagli; Fn per Iva sulle tasse; It è la tassa d'imbarco; Mj è la tassa per i servizi al passeggero con mobilità ridotta; Vt la tassa di sicurezza e poi spesso c'è Yq che è il sovrapprezzo per il carburante. Alla fine, insomma, il passeggero si trova a pagare una serie di servizi che sono accessori rispetto al volo in sé e per sé.

L'Astoi, l'Associazione dei tour operator della Confindustria ha da tempo proposto di destinare 0,50 centesimi, stornati dai diritti d'imbarco aeroportuali, in favore della creazione di un Fondo di Garanzia che garantisca il rimpatrio dall'estero o la riprotezione dei passeggeri italiani in situazioni di emergenza e in caso di insolvenza o fallimento di operatori e di compagnie aeree. Ma la proposta non è mai decollata.

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