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AVVENIRE - Le vacanze italiane non bastano Le imprese contestano il bonus

AVVENIRE - Le vacanze italiane non bastano Le imprese contestano il bonus

22 Maggio 2020

Regioni e Stati in ordine sparso L'Emilia Romagna riapre domani gli stabilimenti balneari L'Austria ribadisce che i confini con l'Italia resteranno chiusi Il presidente del Consiglio Conte ieri ha annunciato il taglio della prima rata dell'Imu per gli alberghi e un fondo da 50 milioni

T rasformare l'emergenza in un'opportunità. Anche quando si parla di turismo. Nel suo discorso alle Camere di ieri il premier Giuseppe Conte è tornato a chiedere agli italiani di fare le vacanza in Italia, facendo di necessità virtù per sostenere la ripartenza del Paese. Il presidente del Consiglio ha rinnovato l'appello agli italiani affinché non vadano all'estero quest'estate ma si godano paesaggi e monumenti che tutto il mondo ci invidia. Nello specifico Conte ha annunciato il taglio della prima rata dell'Imu per gli alberghi e la creazione di un fondo di 50 milioni per il turismo. Tra dieci giorni, il 3 giugno, scatterà la libera circolazione tra le Regioni mentre resta ancora un'incognita l'apertura delle frontiere nazionali. Alcuni Paesi, a cominciare dalla vicina Austria, non ne vogliono sapere di aprirli con l'Italia. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha definito «irresponsabile, alla luce dei dati epidemiologici» questa eventualità. La Spagna riaprirà i voli e i traghetti provenienti dall'Italia ma chiunque sarà ancora sottoposto alla quarantena di 14 giorni fin quando resterà in vigore lo stato d'emergenza, cioè fino a metà giugno. L'Emilia Romagna ha anticipato a domani l'avvio ufficiale della stagione balneare in riviera, inizialmente prevista per lunedì 25. «Vogliamo ripartire, senza però vanificare quanto fatto finora contro il contagio» ha detto il governatore Stefano Bonaccini. Le altre Regioni si preparano a riaprire gli stabilimenti a fine mese in vista del ponte del 2 giugno. La Sardegna sta lavorando all'ipotesi di un passaporto sanitario (vale a dire test sierologici e tamponi obbligatori) per ammettere i turisti che arriveranno sull'isola. L'intero settore è in fibrillazione: archiviata la lunga stagione del lockdown, quella estiva è imminente ma anche "sospesa". Per questo servono misure economiche più "consistenti". Il decreto Rilancio viene considerato dagli operatori insufficiente. Quattro le richieste chiave: l'aumento della capienza del fondo per il turismo, modifiche agli ammortizzatori sociali e al bonus vacanze, credito di imposta per gli affitti senza limiti di fatturato. Segnali di apprezzamento nei confronti delle parole di Conte sono arrivate da Federalberghi. A preoccupare è soprattutto la gestione del bonus turismo (da un minimo di 150 ad un massimo di 500 euro a famiglia con Isee a di sotto dei 40mila euro) per soggiorni nelle strutture ricettive. Gli albergatori temono di non riavere in tempi rapidi l'80% dello sconto che dovranno effettuare ai clienti, resta poi l'incognita di come si potrà appurare se non sia già stato usato in altre strutture. «Oggi è stata abolita la prima rata dell'Imu e noi vogliamo che sia abolita per tutto l'anno 2020 perché gli alberghi chiusi non sono in grado, e non è neanche giusto, che paghino un'imposta su un bene strumentale se non si ha lo strumento (perché non puoi operare) - ha detto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. La seconda cosa che chiederemo è che gli alberghi possano approfittare del momento di chiusura per fare dei lavori e possano beneficiare dell'ecobonus al 110%». Per il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina purtroppo i viaggiatori italiani non basteranno a cancellare la crisi. «Le imprese turistiche - ha sottolineato - sono state le prime a subire l'impatto dell'emergenza Covid e saranno anche quelle che lo sconteranno più a lungo. Per il turismo non ci sarà rimbalzo. I viaggi che non sono stati fatti non sono beni che possiamo rivendere». Una dura presa di posizione arriva da Astoi Confindustria che giudica il bonus vacanze una misura inadeguata per dare sostegno alle imprese. «Quello che è stato stanziato per il turismo organizzato, 25 milioni, è francamente ridicolo rispetto al danno di agenzie viaggio e tour operator che nella più rosea delle previsioni sarà almeno di 8 miliardi di euro. Bisogna portare questo fondo ad almeno 750 milioni di euro. La Francia ha stanziato 18 miliardi per il turismo» ha sottolineato il consigliere Pier Ezhaya. A fare i conti sui danni dall'inizio della pandemia, ci ha pensato Coldiretti che ha stimato una perdita di quasi 20 miliardi di euro tra alloggio, ristorazione, trasporto e shopping. Solo in Lombardia sono circa 10 milioni le presenze turistiche perse negli ultimi tre mesi.

Fonte = AVVENIRE 22/05/20