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La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
ALTO ADIGE - Il turismo grida: «Fare presto»

ALTO ADIGE - Il turismo grida: «Fare presto»

18 Febbraio 2021
Il plauso a Draghi. Per il settore in profonda crisi l'avvento di un ministero dedicato è un segnale di conforto e speranza Secondo un'indagine di Demoskopika i danni del lockdown della neve in quattro mesi sfioreranno i 10 miliardi di euro
 ROMA. Per il turismo italiano, che a causa della pandemia ha scontato l'anno peggiore della sua storia e che vive «una situazione da Dopoguerra», l'attenzione del premier Mario Draghi al settore che vale oltre il 13% del pil e l'arrivo di Massimo Garavaglia alla guida di un ministero dedicato sono un segnale di conforto e di speranza. Ma c'è un problema enorme: il tempo. La transizione dal Mibact sia veloce chiedono in coro le associazioni perché le imprese (ferme in molti casi addirittura da marzo scorso) sono con l'acqua alla gola e i lavoratori (il turismo offre moltissimi posti a giovani e donne) sono alla disperazione. E i dati in arrivo dai vari settori sono spesso un «bollettino di guerra». Gli ultimi in ordine di tempo sono quelli contenuti nell'indagine di Demoskopika che quantifica i danni del lockdown della neve: tra dicembre 2020 e marzo 2021 sono mancati nelle località sciistiche ben 12,4 milioni di turisti che si traducono in un buco di incassi pari a oltre 9,7 miliardi di euro. Sono 5 le destinazioni turistiche invernali che risultano maggiormente penalizzate: Trentino Alto Adige, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia e Veneto la cui perdita di spesa turistica rappresenta 1'86,2% dei mancati introiti complessivi italiani, pari a 8,3 miliardi di euro. «A rischio immediato almeno 9 mila lavoratori stagionali occupati nel turismo bianco oltre ad almeno altri 5 mila assunti a tempo indeterminato», denuncia il presidente di Demoskopika Raffaele Rio che chiede subito ristori adeguati alle perdite e revisione del Next Generation Italia, «altrimenti assisteremo alla stagione di de profundis del turismo montano». «Siamo molto preoccupati dice all'ANSA il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca a seguito del discorso di Draghi sulla tempistica del trasferimento delle competenze dal Mibact al neonato ministero perché siamo in Italia e la burocrazia è sempre in agguato. Ma dall'altra parte siamo davvero contenti di avere un ministro che al tavolo del Cdm parlerà solo ed esclusivamente di turismo». È soddisfatto per le parole del premier ma condivide la preoccupazione sui tempi Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi: «Il comparto spiega versa in condizioni gravissime e molti provvedimenti, peraltro già approvati e ancora in fase di chiusura, hanno subito un'ulteriore battuta d'arresto in concomitanza con la crisi di governo». Il presidente di Assoturismo Vittorio Messina aggiunge: «Ora attendiamo che queste intenzioni annunciate dal premier incaricato si concretizzino nel programma del governo: un nodo fondamentale sarà lo spazio che verrà concesso al settore all'interno del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, che va rimodulato, come abbiamo chiesto più volte, in direzione di una maggiore attenzione alle micro, piccole e medie imprese». «L'Italia è un grande Paese di cui dobbiamo essere orgogliosi e per il quale siamo pronti a ripartire con coraggio e fiducia, ma la ricostruzione del turismo deve essere in cima alla lista delle priorità» dice Marina Lalli di Federturismo Confindustria. Più velocità e accessibilità, meno burocrati e virologi è quello che chiede Luca Patanè, presidente di Confturismo. «Apprezzo dice Ivana Jelinic a capo della Fiavet le note sui progetti inerenti la digitalizzazione, i programmi di innovazione, ma in particolare apprezzo la presa di coscienza dello sforzo necessario da parte della generazione di Draghi di impegnarsi, come fecero i loro padri e nonni, per le nuove generazioni che meritano un futuro migliore». «Importante anche l'impegno a evitare comunicazioni all'ultimo minuto su misure che condizionano l'operatività delle imprese e la vita delle persone», sottolinea Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.

Fonte = ALTO ADIGE 18/02/21