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AGENPARL - Corbella (ASTOI), fondi di garanzia per tutti i viaggiatori

AGENPARL - Corbella (ASTOI), fondi di garanzia per tutti i viaggiatori

02 Settembre 2010
Roma, 01 set - Il fallimento del tour operator Viaggi del Ventaglio ha spinto il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, a rilanciare la proposta dell istituzione di un nuovo e più efficace Fondo di garanzia per aiutare i viaggiatori in queste situazioni di emergenza. Una proposta da molto tempo sostenuta dall Astoi, l Associazione dei Tour Operator Italiani afferente a Federturismo Confindustria. Abbiamo ascoltato il parere del Presidente, Roberto Corbella.

Recentemente il ministro Frattini ha rilanciato la proposta di un Fondo di garanzia. E la stessa proposta che l Astoi auspica da tempo, ma come funziona, nel dettaglio?

Il funzionamento è legato alla biglietteria: il viaggiatore che acquista un biglietto aereo per qualsiasi destinazione, tra i diritti d imbarco che sono destinati a varie funzioni, dovrebbe versare anche questi 50 centesimi destinati a costituire il Fondo di garanzia. La differenza rispetto al Fondo già esistente è che questo coprirebbe tutti i viaggiatori, non solo quelli che hanno un pacchetto. Quindi se lei acquista un biglietto aereo singolo o fa un viaggio non organizzato, è comunque coperto dal Fondo, sia per il fallimento del vettore aereo, sia per i fallimenti dei tour operator, degli agenti di viaggio, ma anche per tutti quei casi in cui la Farnesina pone lo sconsiglio per una certa destinazione, come è successo per il vulcano islandese. Oltre che per rimpatriare quelli che sono già in giro, anche per rimborsare quelli che dovevano partire.

Chi aveva il dovere di denunciare il fallimento dei Viaggi del Ventaglio?

In realtà non c era nessuno che poteva fare una denuncia specifica. Il Ventaglio è tra l altro una società quotata in borsa. L autorità competente, che è la Consob, l aveva messa nella black list e poi aveva sospeso il titolo e sullo stesso sito, nel dettaglio, c era tutta l informazione rispetto al concordato preventivo che il Ventaglio stava cercando di porre in essere.

Come lei sa, questa è una procedura lunga e complessa che mirava a salvare la società. Poteva riuscire, ma poi il giudice ha ritenuto che non ci fossero i presupposti per salvarla e quindi ha deciso la settimana scorsa di decretarne il fallimento. Fino a quel momento nessuno avrebbe potuto dire con certezza  fallisce o  non fallisce , anzi le dico di più, se mai qualcuno lo avesse fatto, avrebbe rischiato una denuncia penale per diffamazione, perché poi si sarebbe creata turbativa in borsa. Nessuno poteva dire nulla, si poteva solo monitorare. Quello che è successo di fatto è che nel settore, siccome tutti erano a conoscenza molto più di un consumatore classico di quelle che erano le vicende accadute nel corso degli ultimi anni, il mercato, soprattutto la distribuzione delle agenzie di viaggio, non ha scommesso sul Ventaglio, quindi non si vendeva il prodotto Ventaglio già da tempo. Ecco perché non ci sono molti viaggiatori in giro.

Al di là del fatto che il Ventaglio non è associato Astoi, lei riterrebbe opportuno un salvataggio della società stessa, dato che comunque il Ventaglio è il secondo tour operator in italia?

Primo, il Ventaglio era il numero due sul mercato, ma ormai negli ultimi anni aveva perso molte posizioni. C è stata una fuoriuscita di tutti i manager più importanti che hanno costituito nuove compagnie, ha venduto tutti gli asset, tutti i villaggi, le compagnie aeree che aveva. Il Ventaglio, quindi, oggi non è neanche lontanamente paragonabile a quello di cinque anni fa. Secondo, io non credo nei salvataggi, credo che ogni impresa debba farcela con le sue risorse o casomai con le risorse delle banche, quindi con i modelli classici. Interventi esterni quasi mai funzionano, finiscono per essere semplicemente una distorsione del mercato e alla lunga non portano risultati. Se andiamo indietro nel tempo, ad esempio, c è la storia Cit, una s