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Affari Privati inserto Il Sole 24 Ore - Rimedi da affinare in tema di assistenza e conciliazione

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17 Maggio 2011

Le valutazioni. Operatori e consumatori

IL PROTOCOLLO Già esiste un accordo firmato da tour operator, agenti e sigle di tutela utenti, che prevede un iter specifico per la risoluzione delle liti

Il Codice del turismo ha ricevuto un'accoglienza piuttosto opaca da parte dei diretti interessati, operatori del settore e consumatori. Non convince la reale efficacia degli strumenti a tutela del turista, ma soprattutto in molti si aspettavano che si mettesse mano al Fondo nazionale di garanzia del turista per rinnovarlo, mentre invece è rimasto uguale a prima. Al massimo, dovrebbe essere meno sotto pressione perché in alcuni casi scatterebbero al suo posto delle polizze assicurative private (si veda il pezzo sotto). Ma in assenza di queste, resta lo strumento principale per rimborsare i turisti a fronte dell'insolvenza degli operatori.

Tra l'industria di settore, si è detto soddisfatto il presidente di Assotravel, Andrea Giannetti, soprattutto per la revisione di alcuni punti presenti nella bozza di partenza: «Sono stati reintrodotti elementi come l'obbligo del reclamo entro 10 giorni dal rientro che assicura chiarezza a tutti» osserva, apprezzando anche l'eliminazion del concetto di "lieve inadempimento" tra le cause di reclamo. Ad esempio, è motivo di reclamo il fatto che un villaggio turistico presentava sul catalogo una nursery che poi invece non c'era. Non si hanno invece speranze di rivalsa se si scopre che la piscina non è proprio come appariva nelle foto.

Piuttosto asciutta l'accoglienza da parte di Roberto Corbella, presidente Astoi (Associazione tour operator). «Sul Fondo di garanzia è mancato il coraggio di una vera riforma e in questo senso possiamo parlare davvero di un'occasione persa. Mi sembra anche irrealistico il sistema delle polizze da stipulare tramite consorzi di imprese. Diciamo che se lo spirito del testo era quello di semplificare le cose al consumatore, forse si è andati nella direzione opposta».

Si concentra sul fondo di garanzia anche Cinzia Renzi, presidente della Fiavet (Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo). «Apprezziamo il mantenimento del Fondo e Fiavet chiederà subito al Ministro di costituire un tavolo per la riscrittura delle regole di funzionamento, che consenta alle associazioni di categoria di entrare nel Comitato di gestione e di incrementare il sovvenzionamento del Fondo stesso con le sanzioni amministrative erogate dall'Antitrust per pratiche sleali del turismo». In attesa di un nuovo confronto con il legislatore anche Federalberghi, che esprime una valutazione positiva, ma specifica che «sul sistema di rating della qualità dei servizi alberghieri è prematura ogni valutazione, in quanto ci aspettiamo che il Ministro apra un confronto al quale siamo pronti a fornire un importante contributo» come spiegato dal presidente Bernabò Bocca.

Bocciatura senza mezzi termini, invece, da parte delle associazioni dei consumatori, anche perché non sarebbero state coinvolte nella stesura. «È un testo che non dà risposte ai veri problemi del settore - secondo Adusbef, Federconsumatori e Movimento Consumatori -. Inoltre, non sono state affrontate le carenza del Fondo di garanzia, che resta limitato ai pacchetti turistici e non viene esteso, come richiediamo da anni, ai vettori aerei».

Neppure convince i consumatori l'atteso numero verde per i reclami. «Difficile che il ministero possa gestirli al suo interno - spiega Pietro Giordano, segretario generale vicario di Adiconsum -. Inoltre si tratta di un'attività di mediazione, non di conciliazione, e dunque finirà per avere un costo sia per l'impresa sia per il consumatore».

Su questo fronte, però, esiste un'alternativa che deriva da accordi i protagonisti del settore: Astoi e Assotravel da un lato e Adicon