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Rassegna stampa Astoi
VDG - Viaggiare sicuri: possibile, anzi necessario

VDG - Viaggiare sicuri: possibile, anzi necessario

11 Gennaio 2016

Terme e montagna. E prevalentemente qui, in Italia. Le previsioni parlano abbastanza chiaro. Nonostante l'appello lanciato dai capi di Stato europei - «Non dobbiamo cambiare le nostre abitudini» hanno detto all'unisono - la tragica notte di terrore vissuta da Parigi lo scorso 13 novembre sembra aver lasciato un segno pesante sugli orientamenti di viaggio degli italiani. Niente mete esotiche, vacanze al caldo scartate quasi di netto e vita mondana ridotta al minimo: in questo inizio anno la parola d'ordine sembra essere "prudenza".

I drammatici fotogrammi dei ristoranti, dei bar, del teatro e delle strade della Ville Lumière ridotte a scenari di guerra sono e rimarranno ancora a lungo negli occhi di tutti; al resto ci hanno pensato le allerte dei governi, i falsi allarmi e le mille segnalazioni infondate che, anche nel nostro Paese, hanno contraddistinto i giorni del post-Parigi. La psicosi collettiva che si temeva all'inizio in qualche modo è stata scongiurata, ma l'atmosfera che si respira nelle città più grandi non è certo delle più spensierate. Le nostre stesse istituzioni, a partire dal Ministero degli Esteri, del resto, non fanno mistero dei "fattori di rischio" connessi a viaggi e, in particolare, ai trasferimenti all'estero.

La tendenza a Natale, non a caso, è stata quella di scegliere destinazioni poco affollate e lontane da grandi centri urbani: montagna e terme, appunto. Ma qual è la prospettiva in vista del 2016? Si continuerà a viaggiare? Con quali accortezze? E soprattutto verso dove? Lo abbiamo chiesto a Luca Battifora, presidente dell'Astoi, la sezione di Confindustria che raggruppa i tour-operator italiani.

«Le conseguenze degli attentati di Parigi le stiamo registrando sulle prenotazioni in generale di prodotti vacanza che hanno subito un calo inizialmente superiore al 30% rispetto allo scorso anno sono state le sue prime parole - l'effetto si sta attenuando con il passare delle settimane, ma ad oggi il trend resta ancora a saldo negativo, per ritornare ai normali flussi serve ancora un po' di tempo. Non ci sono state invece significative cancellazioni nelle prenotazioni già in essere». Come si sta muovendo l'Astoi per garantire supporto ai clienti? La nostra prima regola è l'informazione oggettiva verso il cliente attraverso ciò che la Farnesina indica per ogni località estera sul sito Viaggiare Sicuri. A questo affianchiamo un monitoraggio continuo attraverso il nostro personale dislocato nelle località con maggiori flussi turistici, i nostri agenti corrispondenti locali, le istituzioni di riferimento (Enti e Ministeri del turismo).

Quali sono i suoi suggerimenti per "viaggiare sicuri"? Non credo che si possano classificare posti più o meno sicuri salvo casi limite dove esistono condizioni conclamate di pericolosità, come ad esempio la Libia. Penso invece che viviamo in un modo profondamente cambiato, globalizzato, con una comunicazione centuplicata in meno di 10 anni che inevitabilmente amplifica qualsiasi notizia o evento: in questo contesto dobbiamo vivere la nostra quotidianità senza abdicare alla nostra cultura e ai nostri stili di vita, con la consapevolezza di ciò che ci circonda e interpretando questo cambiamento. Può farci un quadro delle destinazioni nel mondo che, a parte i Paesi direttamente coinvolti nell'allarme-terrorismo, forse sarebbe il caso di evitare per il momento? Ripeto, qualsiasi risposta sarebbe inesatta o imparziale: qualcuno può garantire l'assoluta sicurezza nel prendere una metropolitana o fare shopping in un centro commerciale sia questo a Milano, Roma, Londra o New York? Eppure continuiamo ogni giorno ad andare al lavoro, portare i nostri figli a scuola, muoverci con ogni mezzo di trasporto. Le località nel mondo che non presentano oggettivi rischi sono la stragrande maggioranza e la risposta migliore a questa folle strategia del terrore è, se possibile, andare ancora di più a teatro, cinema, ristorante, in viaggio.

Com'è cambiato il mondo dei viaggi negli ultimi anni? La rivoluzione digitale, l'annullamento di fatto delle grandi distanze, l'ascesa delle Ota, il predominio delle camere private e dei b&b sui soggiorni in hotel, hanno letteralmente rivoltato il comparto. Come si sta adeguando l'offerta? Il cliente ha più scelta e soprattutto maggiore facilità di accesso all'informazione grazie alla multicanalità web e digitale. Per noi addetti ai lavori si profila una maggiore specializzazione e qualifica verso il consumatore finale: chi cerca il semplice acquisto di singoli prodotti trova nel web il canale che offre massima ampiezza di offerta, chi invece ricerca soluzioni costruite su misura alle proprie esigenze, e quindi non solo un prodotto ma anche e soprattutto un servizio, si rivolge a tour operators e agenzie. Due modalità di proporre turismo profondamente diverse ma al tempo stesso complementari per cui lo stesso consumatore in fasi alterne può rivolgersi all'uno o all'altro. 

Un'ultima cosa: sistema a parte, sono cambiati anche i viaggiatori che, secondo una felice formula, sono sempre più "viaggiattori", protagonisti in prima persona dei loro viaggi. Ci può tracciare l'identikit del turista 2.0 e delle sue nuove esigenze? È un cliente più informato e anche un po' più internazionale, che però non rinuncia a quel tocco di italianità nel servizio che spesso ricerca (e ci chiede) nella definizione della vacanza. Un cliente più esigente che programma con maggiore anticipo la vacanza guardando, come già detto, non solo alla destinazione ma soprattutto al servizio. - di Francesco Condoluci