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Travel Quotidiano - Dietro le quinte della tavola rotonda

Travel Quotidiano - Dietro le quinte della tavola rotonda

07 Dicembre 2015

MILANO - Amici che diventano nemici, nemici che riscoprono l'amicizia, vecchi nemici che si trattano da grandi amici. Un intreccio di storie e personaggi degno di un grande ciclo epico. E non è un caso che tutto si svolga attorno - almeno metaforicamente - a una tavola rotonda, quella voluta da Welcome Travel, ai margini della sua giornata formativa, "Welcome Events 2015".

Mancano Sir Galahad, Parsifal, Lancillotto e ovviamente Re Artù ma in cambio - e senza cercare parallelismi -, si trovano Gian Paolo Vairo, ad Welcome, Pier Ezhaya di Alpitour, Carlo Schiavon di Costa, Massimo Broccoli di Veratour, Nicola Bonacchi dì Alitalia e Luca Battifora, nella doppia veste di presidente Astoi e ceo di Hotelplan Italia. Parigi e gli attentati al cuore dell'Europa sono sulla bocca e nella testa di tutti gli agenti presenti in platea, ma la mente corre veloce anche alle difficoltà del Nordafrica e ad altre aree del mondo oltre che al timore diffuso di una paralisi di tutto il comparto dei viaggi.

«Siamo in una fase di grande emotività osserva Battifora -, ma sono anni che, a fasi alterne, si vivono criticità. Il volume dobbiamo costruircelo tra di noi, noi tutti che lavoriamo nel turismo, non possiamo di certo aspettare le istituzioni e, ora come ora, non ha neanche più senso la parola "sconsiglio", si ottengono informazioni day by day». Un male diffuso a cui serve un rimedio sicuro. Lo sintetizza Ezhaya: «Serve l'antidoto giusto nel momento giusto. E non si sconfigge nulla con il modello divisionale, occorre una regia unica. Non discutiamo se i clienti passano in agenzia, dal to, da le olta: il rischio e che siano completamente refrattari a fare un viaggio, viviamo così di sterzi e controsterzi, la risposta di tutto è la flessibilità».

Richiami all'unità di un comparto che si è speso per lunghi anni di lotte fratricida. «Dobbiamo confezionare prodotti che non siano bypassabili» interviene Vairo, mentre per Costa è necessario pensare in qualche modo come un unico "branco". «Abbiamo un'esperienza storica nella formazione, che non si limita a lezioni frontali ma a momenti di incontro reali, dove lo storytelling è ormai fondamentale», ricetta che in parte ha ripreso anche Alitalia con grandi mani tese alle agenzie, come riassume Bonacchi, «stiamo facendo di tutto per far innamorare le agenzie di Alitalia». Anche perché ora agli uomini del turismo tricolore, che siano cavalieri, fanti o scudieri, spetta una sola crociata: non far perdere agli italiani la voglia di viaggiare. di Stefano Gianuario