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THE WATCHER POST - CRISI NERA TURISMO: IL SETTORE CHIEDE MANOVRA ECONOMICA DEDICATA

THE WATCHER POST - CRISI NERA TURISMO: IL SETTORE CHIEDE MANOVRA ECONOMICA DEDICATA

24 Novembre 2020

Il settore turismo, colpito a 360 gradi dalla pandemia, lamenta misure poco adatte per rialzare un comparto ormai in ginocchio. Serve tempestività per attuare i Decreti, i fondi non arrivano e il sistema dei codici deve essere perfezionato. Questi e molto altro è emerso nella Commissione Attività Produttive della Camera durante l’audizione sul disegno di Legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e per il Bilancio pluriennale 2021 – 2023.

Di seguito gli interventi dei rappresentanti del settore turismo.

Il primo a prendere la parola è Alessandro Massimo Nucara, Direttore generale di Federalberghi, che riconoscendo la gravità della situazione ha spiegato: “A settembre abbiamo 30 milioni di cassa integrazione, passata a 50 milioni a ottobre. Chiuderemo l’anno con il 60% in meno di fatturato. 3,8 miliardi di euro sono perciò insufficienti per le misure da stanziare e non c’è un tesoretto per determinati interventi. Imu, affitti e ristori sono i tre temi su cui agire subito per sapere in che direzione dobbiamo andare.”

Il sospendere le attività impedisce alle aziende di lavorare, il tutto è amplificato da un flusso di turismo ormai praticamente inesistente. Sulla base di questo il Presidente di Confidustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo ha espresso la preoccupazione per le attività sciistiche: “Bisogna intervenire in maniera tempestiva per permettere alle imprese di usufruire di fondi, parlo del Temporary Framework. Abbiamo bisogno di misure di sostegno straordinario, come straordinario è il periodo che stiamo vivendo. Il contributo a fondo perduto del Dl Ristori ha molte criticità. La Tari continua a gravare sulle strutture, chiediamo l’estensione del superbonus 110% anche per le strutture alberghiere.”

Varare una manovra dedicata al turismo è il focus dell’intervento del Presidente di Confturismo Marco Michielli che ha richiesto: “Concessioni di contributi a fondo perduto, slittamento di termini per il pagamento di imposte e contributi, l’esonero del pagamento dell’Imu, il supporto per la ristorazione e per i contesti urbani colpiti dal crollo dei flussi turistici, l’esenzioni di imposta e le misure per l’accesso degli ammortizzatori sociali. Mancano passaggi, attraverso Next Generation Eu, per accedere a green e digital transition, perché manca l’estensione alle imprese del turismo per aderire.”

Un comparto che crea un importante indotto al nostro Paese è quello del turismo organizzato che non ha mai visto una crisi del genere, tantomeno così duratura. La Direttrice generale di Astoi, Flavia Franceschini ha esposto dei dati preoccupanti: “I tour operator hanno dimostrato un senso etico e civico quando è stato richiesto di rimpatriare i nostri connazionali, parliamo di voli che partono vuoti. Si è stimata una perdita di oltre il 90% rispetto al 2019. Gli interventi a finanziamento del fondo per tour operator e agenzie di viaggio, e le relative risorse non sono ancora state distribuite, quindi nessun contributo è giunto nelle casse competenti. Si rende necessario un fondo che copra almeno 700 milioni a copertura delle perdite subite da agosto a dicembre. Bisogna garantire equità e sostegno ai lavoratori e accelerare le tempistiche di erogazione di ammortizzatori, visti i ritardi molto importanti.”

Sotto pandemia, il settore turismo, è quello più difficile da trattare soprattutto perché “gli aiuti del Dl Agosto non sono mai arrivati ed è un comparto escluso dal Dl Ristori, fatta eccezione per gli affiti perchi si trova in zona rossa”: questa la dichiarazione del Presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, che ha avanzato delle proposte: “Vorremmo essere inclusi almeno per ciò che riguarda sgravi contributivi, l’Imu per il 2021, l’Inps, tutte cose che non sono state incluse prima. Noi vorremmo essere inclusi nelle erogazioni dei fondi, richiediamo ristori anche per il periodo invernale visto che le imprese hanno continuato a rimanere ferme. Austria e Germania, temporaneamente, hanno messo delle disposizioni di abbattimento dell’Iva. Ci auspichiamo che la determinazione di un’aliquota minore, per un tempo determinato, si possa fare anche in Italia.”

Nell’intervento successivo di Roberto Calugi, Direttore generale di Fipe, è stata posta attenzione su alcuni articoli del disegno con le relative proposte: “Sugli articoli 4 e 5 vengono messi dei vincoli occupazionali, e sembra che possano essere utilizzati solo dalle imprese che non hanno subito perdite, chiediamo l’inserimento di deroghe. Il titolo V bisogna essere trasparenti e consapevoli, lo scarto nel nostro settore è molto alto ci si aspettava 400 miliardi di euro di liquidità oggi si parla di 100 miliardi ma la differenza è importante. Gli istituti di credito considerano il settore 56 Ateco della ristorazione e intrattenimento non affidabile, si chiedono delle garanzie accessorie.” Inoltre, dopo aver richiesto “un patto con il sistema bancario e con Cassa depositi e prestiti” Calugi passa all’articolo 207: “I fondi previsti non sono abbastanza, siamo consapevoli del vincolo di bilancio di questo Paese, cerco di fare una proposta concreta sui canoni di locazione, bisogna trovare delle normative per nuovi accordi tra locatori e locatari almeno per un tempo limitato.”

La cassa integrazione non è soddisfacente ed il procedimento per codici Ateco non aiuta. Il Direttore di FTO, Gabriele Milani, dichiara: “Il fondo Mibact non comprende le imprese che sono nate nel 2019, nei recenti decreti abbiamo avuto un rifinanziamento ma essendo esclusi dall’allegato 1 non possiamo beneficiare della sospensione o delle cancellazioni di costi importanti. Noi siamo in lockdown senza differenza di zone. Necessitiamo di un rifinanziamento del fondo perduto per le perdite che partono da agosto, che il contributo non sia tassabile. Chiediamo un finanziamento del fondo voucher visto che i fondi di garanzia non prevedono il periodo di pandemia. Inoltre è importante poter avere un prolungamento degli ammortizzatori sociali fino al primo semestre 2021 e introdurrei il concetto dell’equità. Infine stiamo pensando al ruolo che può giocare il turismo come leva per ripartire pensando ad un effetto rimbalzo di cui potremmo beneficiare se ci muoviamo in tempo.” L’Onorevole Zucconi si trova d’accordo con la dichiarazione di Milani e tiene a specificare: “Aderiamo, come Fratelli d’Italia, alla proposta dei corridoi turistici e l’osservazione che bisogna riprogrammare la ripresa della filiera turistica che sia da traino ci trova completamente d’accordo.”

Federturismo, che il settore lo abbraccia tutto, denuncia una perdita di 70 miliardi e la Presidente Marina Lalli entra nel merito di tematiche specifiche: “Gli aeroporti non sono compresi per niente ed è importante istituire un fondo di compensazione. Pongo l’attenzione sul tax free shopping perchè siamo gli unici, dal 2021 per la Francia ci starà accanto solo per le poche settimane, ad avere la soglia di spesa più alta per poter utilizzare il meccanismo del tax credit, quando tutti gli altri hanno rivisto la soglia e chiediamo che possa essere portata a 75 Euro altrimenti saremo il Paese meno incentivante. E’ fondamentale, per superare la criticità e la tenuta delle aziende, concentrazione sul tema della durata dei contratti di mutuo e di finanziamento che dovranno essere allungati almeno a 20 anni.”

Conclude gli interventi il Presidente di Property managers Italia, Stefano Bettanin che ha dichiarato: “Chiediamo un aiuto finanziario alle imprese di settore e vorremmo che ci fosse un quadro normativo chiaro e semplice. Abbiamo bisogno che le leggi siano uniformate, soprattutto con un unico codice Ateco per i property managers. E’ necessario che la normativa vigente venga applicata a tutti i players di settore per poi applicare la Legge di Bilancio. C’è bisogno di un criterio dato dalla redditività, una soglia di 20mila Euro gestiti da canoni di locazione. La cedolare secca, l’imposta sostitutiva al 21%, è stata inserita per combattere il mercato sommerso con ottimi risultati, proponiamo che i proprietari, che si affidano a società che fanno questo di mestiere, possano continuare a beneficiare di questa imposta sostitutiva.”

Nell’intervallo intercorso tra gli interventi dei rappresentanti del settore sono state poste delle domande.

In particolare l’Onorevole Masi  (M5S) ha proposto le stesse questioni a diversi Presidenti: “Il limite dei giorni affiancato al discorso del numero dei vani può essere un buon elemento per ridurre chi fa locazioni brevi. I codici identificativi, ci sono regioni che si sono attivate prima dello Stato e regioni che non si sono attivate. L’utilizzo del codice identificativo, in tutto il Paese, potrebbe ridurre il discorso dell’abusivismo? Discorso Superbonus, il tax credit del 65% potrebbe essere una misura buona con possibili semplificazioni? Art 100, è soddisfacente?” Il Presidente Nucara è il primo a rispondere: “Il limite dei giorni sarebbe molto più utile rispetto al numero dei vani. Perché il limite di appartamenti è troppo facilmente aggirabile. Il codice aiuta, sarebbe il caso di fare un passo in avanti per prendere una decisione verso un unico codice.” La Colaiacovo concorda con Federalberghi per il limite dei giorni, mentre per il Bonus aggiunge: “Siamo d’accordo su questo punto ma l’importante è avere la possibilità di usufruirne.” Anche Michielli si focalizza sulla questione Bonus: “Va sburocratizzato e così anche le procedure per l’attuazione.” Infine Marina Lalli risponde ad alcune delle domande: “Per il superbonus, riteniamo che possa essere utile per le strutture turistiche, lo strumento del tax credit può essere valido ma vanno riviste le modalità di partecipazione e potrebbe essere una alternativa. Per l’Art 100 siamo contenti che si ponga attenzione per i diversi tipi di ricettività, tutto ciò che può servire a risolvere il problema alla radice ci aiuta. Il codice identificativo è fondamentale, chi lo ha già fatto sta un passo avanti, non è solo una questione di osservatorio ma anche di fiscalità per capire cosa accade.”

L’Onorevole Zucconi (FdI), rivolgendosi a Nucara chiede: “Approfondimento sugli sgravi contributivi per le ditte con il limite di riprendere tutti i lavoratori, perché questo sia impossibile, ricordando che la cassa integrazione non è a costo a zero per le strutture.” La risposta di Federalberghi: “La norma sugli sgarri contributivi nella sua impostazione concettuale è perfetta. Si inceppa quando si dice ottieni lo sgravio solo quando li richiami tutti. Sarebbe giusto concederlo a chi riesce a richiamarne un determinato numero. Cassa integrazione, non tutti sanno che ha diritto al trattamento di fine rapporto è pagato dal datore di lavoro non dall’Inps.” Ancora Zucconi pone una domanda al Presidente Calugi: “Tema fondamentale l’impostazione di basare l’ingrosso di interventi sulla dinamica di ristoro o di fondi perduti sicuramente non è sufficiente, i costi fissi delle aziende dovevano essere gestiti in un modo differente. Molti commercianti non pagano più gli affitti, una rinegoziazione e un sostegno a proprietari e gestori sarebbe stata una questione centrale.” La risposta di Fipe: “Noi non sottovalutiamo l’impegno delle forze politiche ma sul credito di imposta che rimane inutilizzato inficia la misura, per questo riteniamo che una misura strutturale sia più adeguata. Il vero obiettivo è far morire meno imprese possibile.”

Infine l’Onorevole Squeri  (FI) pone una domanda ad alcuni dei Presidenti che hanno messo in evidenza le maggiori criticità: “Queste segnalazioni sono state portate all’attenzione del Governo?” La risposta di Nucara: “E’ illusorio pensare che lo Stato arrivi e risolva tutto, ma occorre fare di più. Il debito che stiamo assumendo abbiamo bisogno di pagarlo in 20 anni.” Anche Jelinic risponde all’Onorevole: “Alcune di queste istanze sono già state rappresentate ma non hanno ricevuto l’accoglimento, anche sul tema dell’Iva avevamo ragionato in precedenza senza trovare un punto di accordo. Quello sui contributi e l’esclusione è un tema che è stato sottoposto e siamo stati compresi solo per il bonus affitti per le imprese in zona rossa.”

Fonte = THE WATCHER POST 24/11/20