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QUI FINANZA - Turismo, l’allarme: “Subito modifiche al dl Fisco, corridoi non sufficienti”

QUI FINANZA - Turismo, l’allarme: “Subito modifiche al dl Fisco, corridoi non sufficienti”

22 Novembre 2021

Turismo, le associazioni di categoria lanciano l'allarme: i pochi corridoi turistici Covid-free aperti non sono sufficienti a risollevare un settore in crisi

Le associazioni del turismo organizzato hanno chiesto delle importanti modifiche al decreto Fisco per far fronte a una situazione grave per il comparto del turismo.
Fto (Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio), Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro hanno espresso in una nota tutta la loro preoccupazione e lanciato l’allarme:

La strategia dei pochi corridoi turistici Covid-free aperti non è certamente sufficiente a risollevare un settore che, solo nel 2021, ha perso 11 miliardi su 13. Il settore del turismo organizzato continua a versare in condizioni estremamente difficili e riteniamo che il governo debba rapidamente modificare approccio, garantendo più aperture sulle mete extra Ue in sicurezza, grazie a protocolli efficaci e privi di inutili rigidità. Altrimenti si favorisce soltanto l’illegalità e si fa il gioco di chi aggira le regole”.

Le associazioni hanno chiesto al Governo alcune modifiche al decreto Fisco- lavoro in votazione questa settimana in Senato, “vista la gravità della situazione.
“Le misure – 
proseguono le sigle del settore – prevedono 12 ulteriori settimane di Cig fino al 31 marzo e la proroga del credito di imposta affitti fino al 31 dicembre, con possibilità di cessione estesa al 30 giugno 2022. Si tratta di provvedimenti che aiuterebbero ad alleviare una situazione ormai molto difficile, che vede a rischio oltre 10mila imprese e 80mila lavoratori. Situazione dalla quale, tuttavia, possiamo pensare di uscire soltanto con una prudente e sicura riattivazione delle tratte extra Ue, proprio come avvenuto negli altri Paesi europei. Ci auguriamo che tali proposte possano trovare il parere favorevole del governo”, concludono le associazioni.

Fonte = QUI FINANZA 22/11/21