Astoi Confindustria viaggi
La qualità alla guida del turismo
Rassegna stampa Astoi
LA VERITA' - La card è il colpo di grazia al turismo Resteremo soli in uno Stato di polizia

LA VERITA' - La card è il colpo di grazia al turismo Resteremo soli in uno Stato di polizia

26 Gennaio 2022
Le Regioni (inascoltate) chiedono al ministro Speranza di abolire tamponi e quarantene per gli stranieri Indennizzi bluff, albergatori e ristoratori sul piede di guerra. Impossibile anche ricorrere ai «corridoi» Resteranno lontani dal nostro Paese i visitatori arabi e dell'estremo Oriente Numeri da catastrofe per il comparto Rischiano il posto 500.000 lavoratori

Lo scontro s'annuncia durissimo, è la lotta per la sopravvivenza del 15% del Pil, di 500.000 posti di lavoro e di alcune decine di migliaia di aziende. Le Regioni sono decise a mettere in mora il governo sull'inascoltato allarme del turismo. Chiedono al ministro della Salute Roberto Speranza di eliminare tamponi e quarantene per chi entra in Italia, di abolire un sistema di classificazione a colori inutile quanto dannoso perché scoraggia gli arrivi e di sfoltire le incombenze di burocrazia sanitaria che gravano sugli operatori. Ma Speranza non ci sente come del resto ignora le nuove disposizioni europee che dal primo febbraio fanno diventare valido per l'ingresso in tutti i paesi dell'Unione la carta verde europea che vale 9 mesi. L'Europa - visto che ormai sono molti i Paesi che stanno allentando i divieti -considera non più la provenienza, ma la condizione personale di chi viaggia eliminando la lista nera dei Paesi contagiati. Non l'Italia che ha stretto controlli e divieti (la polizia fa irruzione negli alberghi per controllare nottetempo i sospetti positivi) sancendo la morte del turismo. E non è un grande affare visto che appena ieri dopo Bankitalia e Confindustria anche il Fondo monetario ha ridotto le previsioni di crescita per l'Italia (dal 4,2 al 3,8% e pare pronostico ottimistico) col vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis che ha subito detto: «C'è una nota di cautela per l'aumento della spesa pubblica in Italia. Va assicurato che le misure di sostegno all'economia siano temporanee e mirate». Per il turismo le misure di sostegno sono così mirate che tutte le associazioni del settore sono pronte a scendere in piazza deluse dal cosiddetto decreto Sostegni ter.
Astoi Confindustria Viaggi, Aidit Federturismo, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Confiavoro sono pronte ad azioni clamorose. Sostengono: «Nonostante le rassicurazioni del ministro Massimo Garavaglia il governo ha dimostrato per l'ennesima volta totale indifferenza verso il turismo organizzato». Chiedevano il prolungamento della cassa integrazione Covid, la moratoria fiscale e un contributo serio, hanno ottenuto meno di 400 euro ad azienda. Il risultato è che ci sono 14.000 imprese sul lastrico e 80.000 posti di lavoro azzerati. Anche perché il governo rende di fatto impossibile usare i cosiddetti corridoi turistici. La mole di pratiche che un'agenzia di viaggio deve svolgere per far uscire un italiano o far entrare un turista è tale che vendere viaggi organizzati è una rimessa. La situazione più grave resta quella di alberghi e ristoranti soprattutto nelle città d'arte. «Dall'entrata in vigore del super green pass che speravamo ci servisse a lavorare meglio i clienti sono spariti», grida quasi Paolo Bianchini presidente del Mio di Confindustria turismo «migliaia di ristoratori hanno deciso di chiudere temporaneamente per mancanza di clienti con costi che sono ormai fuori controllo». «Tutto il comparto Horeca - bar, pizzerie, pub, enoteche - è in estrema sofferenza per i provvedimenti restrittivi e irragionevoli imposti da questa politica che hanno portato a un lockdown mascherato infondendo terrore tra le persone». La Fipe ha stimato che i bar abbiano perso il 30% di caffè prodotti per il combinato disposto dei rincari e del super green pass.
Sono spariti 3,5 milioni di tazzine al giorno ! Il caro colazione ha già ridotto i consumi del 20%, i ristoranti lamentano cali d'incasso del 70%, da dopo Natale hanno perso 7 miliardi. Gli alberghi ormai chiudono per evitare il fallimento. A Roma sono circa 400 quelli chiusi e si è chiesto un intervento straordinario al governo perché ci sono pronti 8.000 licenziamenti, a Firenze quasi la metà degli alberghi è chiusa, anche alcuni storici come il Plaza Lucchesi e buona parte dei 5 stelle. A Venezia egualmente e cominciano a farsi avanti le offerte predatorie di gruppi stranieri. I tassi d'occupazione delle camere oscillano tra il 17 e il 19% nelle principali città d'arte che rappresentavano un quinto del turismo. Secondo Federalberghi il crollo di presenze è stato del 71% e mancano all'appello 148 milioni di notti -115 milioni sono quelle di turisti stranieri il che significa che ci sono 25.000 imprese che stanno per chiudere e 500.000 posti di lavoro a rischio. A questi numeri da fallimento si aggiunge il milione di presenze in meno negli agriturismo che hanno perso oltre un miliardo di fatturato e la cancellazione delle Fiere (rappresentano 60 miliardi di volume d'affari) fino all'estate. Il motivo è sempre lo stesso: siamo l'unico Paese che ha barriere d'ingresso così stringenti. In più in contrasto con l'Europa e di fatto azzerando il turismo inglese e americano rendiamo impossibile la mobilità interna, la fruizione di qualsiasi struttura ricettiva perché chiediamo il super green pass con validità 6 mesi e non riconoscendo i vaccini non europei ci siamo giocati il turismo dell'estremo oriente e dei paesi arabi: i nostri primi clienti.

Fonte = LA VERITA' 26/01/22