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GuidaViaggi sito web - Filippetti, Astoi: “Reagire, strada obbligata per i t.o.”

GuidaViaggi sito web - Filippetti, Astoi: “Reagire, strada obbligata per i t.o.”

08 Luglio 2016

Il commento del presidente sul futuro del tour operating nei prossimi 5 anni

“Negli ultimi anni si sono succedute situazioni che di certo non hanno giocato a favore del tour operating tradizionale”. Parte da questa premessa Nardo Filippettipresidente Astoi, per dichiarare a questa agenzia di stampa che, comunque, “questa mutabilità, valutata, esaminata e osservata, ci ha insegnato molte cose". Ma che tipo di scenario avremo di fronte nei prossimi 5 anni? "Lo scenario è estremamente fluido - replica - e le condizioni geopolitiche, legate anche a fatti che hanno fortemente influenzato l’opinione pubblica, ci hanno spinti ad aumentare ancora di più la capacità di reinventare le stagioni, riposizionare gli impegni, cambiare assetto operativo per rispondere con immediatezza alle sollecitazioni del mercato”.

L’aspetto positivo, secondo Filippetti, è che il mondo della produzione non è rimasto a guardare e non ha subito passivamente, ma sta reagendo con forza. “E' una strada obbligata – aggiunge - si resta sul mercato solo fronteggiando e superando le sfide che si presentano ogni giorno. I tour operator lo fanno da sempre, con tenacia e professionalità e lo scopo di Astoi è anche quello di comunicare tutto il valore della conoscenza e dell’esperienza che si mette nel nostro lavoro”. Il mercato, “sia consumer che trade, tende a dimenticare questi plus”, afferma.

“Ognuno resti all’interno del suo perimetro”

A questo punto che tipo di evoluzione si può ipotizzare nei rapporti tra t.o. e distribuzione tradizionale? “Ognuno deve fare bene il proprio mestiere – dice convinto - e deve continuare a farlo, ovviamente, in un'ottica di partnership. Per mantenere l'equilibrio, è consigliabile che ciascun componente della filiera rimanga all'interno del proprio perimetro, altrimenti, se tutti fanno tutto, si perde la bussola e si disorienta il cliente che, dal turismo organizzato, si aspetta giustamente certezze e valore aggiunto. Se si crea commistione e si genera confusione, il cliente si rivolgerà, sempre di più, all'online e al fai da te, e questa è una sconfitta che nessuno può permettersi”. - di l.d.