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L'Agenziadiviaggi.it - Quale rotta per Alitalia?

L'Agenziadiviaggi.it - Quale rotta per Alitalia?

01 Marzo 2018
STRATEGIA - Dalla chiusura di Kenya e Cina all'accordo con Fiavet e Astoi. Con la vendita in stand-by inattesa delle elezioni, il futuro passa dalle mosse commerciali e operative

Mentre scende in campo Air Italy a farle concorrenza, un ritmo sincopato - quasi a singhiozzo -accompagna le mosse di Alitalia. Una compagnia aerea sempre in bilico tra l'operazione di rilancio, accordi di partnership, l'iter di cessione in stand by, nuove aperture di collegamenti e qualche chiusura. I commissari stanno facendo di tutto per rimettere in ordine i conti e la struttura organizzativa. E se la vendita di Alitalia in sé sembra essere più marginale in questa fase preelettorale, con l'ipotesi che si protragga fino a settembre, sul fronte operativo e commerciale sembra esserci grande dinamismo. Accanto all'annuncio di nuove rotte lungo raggio come Mauritius (dopo Sudafrica, Maldive e Dehli tutto l'anno), arriva la notizia del primo posto secondo FlightStats come compagnia più puntuale al mondo nel mese di gennaio e prosegue la fitta rete di incontri con il trade italiano. Su tutto, al centro delle strategie del management dell'ex compagnia di bandiera, l'obiettivo di aumentare i ricavi - a quanto pare già centrato nel primo trimestre con un crescita del 4-5% - e di ristrutturare il network in un'ottica di profittabilità. Un risultato che passa anche dalla chiusura di rotte non remunerative. Prima è stata la volta dell'addio alla Cina, poi è toccato al Kenya.

Sarebbe dovuto partire il 28 marzo il nuovo volo da Fiumicino a Nairobi, in Kenya. Un collegamento che non decollerà perché la compagnia ha deciso di eliminare la tratta ancor prima di inaugurarla. Il servizio prevedeva quattro frequenze settimanali, ma Alitalia ha deciso di tornare sui suoi passi perché la rotta di lungo raggio sembra non essere sufficiente a coprire i diversi collegamenti. Stessa sorte per il volo Roma-Pechino, chiuso qualche settimana fa nel solco delle scelte - avallate dai tre commissari Enrico Laghi, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari - di sacrificare i collegamenti improduttivi per privilegiare quelli che vanno bene.

E quindi la Roma-Delhi, inaugurata lo scorso 29 ottobre, e la Milano-Tokyo, che dagli attuali 5 voli a settimana arriverà a sette da aprile. Nel frattempo, appurata la necessità di un nuovo governo per procedere con la vendita, non passa settimana in cui la notizia di un nuovo interessamento di un soggetto o di possibili cordate vengano puntualmente smentite. Tra le ultime in ordine di tempo, Air France-Klm, che ha nuovamente fatto sapere al sito di news finanziarie Bloomberg di non essere interessata all'acquisto di Alitalia nemmeno nella formula quattro moschettieri (con easyJet, Cerberus e Delta), che era stata paventata dalla stampa nelle scorse settimane. All'orizzonte, quindi, si staglia sempre più netta la figura dell'incombente Lufthansa - l'unico vettore che ha mostrato l'interesse più concreto per Alitalia, sebbene l'offerta non soddisfi le richieste del governo - in alternativa a un ritorno di fiamma per una possibile cordata tricolore con la regia di Cassa depositi e prestiti e la partecipazione di Ferrovie dello Stato.

Intanto, qualche giorno fa Alitalia ha stretto la collaborazione con Fiavet per l'avvio di un tavolo di lavoro congiunto finalizzato a migliorare le relazioni con le agenzie. Jacopo De Ria, presidente dell'associazione, e Fabio Lazzerini, chief commercial officer di Alitalia, hanno dato vita al primo di una serie di confronti in cui vettore e distribuzione mettono sul piatto proposte, problemi e obiettivi comuni. A distanza di quasi un anno dall'epilogo disastroso della gestione Etihad, il management Alitalia non è stato a guardare, tornando a parlare con gli operatori (nei giorni scorsi a Milano anche un business lunch con Astoi) e cercando, come ha detto Lazzerini, «di invertire la rotta». In attesa di conoscere la reale destinazione.
  • L'Agenziadiviaggi - 28.2.2018_pag. 4
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