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Il saluto di Franceschini al "ministero economico più importante del Paese"

Il saluto di Franceschini al "ministero economico più importante del Paese"

25 Maggio 2018
Il ministro affida al canale Twitter l’ultimo scatto fotografico che lo ritrae impegnato nella chiusura dell'ultimo scatolone prima di accomiatarsi dalla sede del Ministero

E così il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, affida al canale Twitter l’ultimo scatto fotografico che lo ritrae impegnato nella chiusura dell'ultimo scatolone prima di accomiatarsi dalla sede del Ministero a Via del Collegio Romano. Anzi è proprio lui che ne dà notizia con un tweet con tanto di foto. “Chiuso anche l’ultimo scatolone. Tutto pronto per chi arriverà a guidare il ministero economico più importante del Paese”, twitta il ministro.

Termina così la sua esperienza al Mibact, con quel tweet vuole sottolineare l’importanza del suo dicastero, che definisce “il ministero economico più importante del Paese”. Un incarico che è piaciuto a Franceschini, "mi sono appassionato e divertito quanto mai”, dice, ricordando l'incontro con Barack Obama, uno dei primi del suo mandato, come si legge su fonti di stampa. 

Salutando nei giorni scorsi i dipendenti del Mibact, Franceschini ha dichiarato di aver "sofferto a lungo la marginalità a cui era stato relegato il ministero, volevo mettere a disposizione un po’ di esperienza politica e parlamentare e sostenere di essermi sentito chiamato a guidare il ministero economico più importante del Paese è servito a convincere i decisori a una possibilità di confronto che ha permesso di iniziare la storia di riscatto che in questi anni ho costruito insieme a voi”. 

Certo, non c'è sempre stato l'accordo "su tutto" riconosce, rivolgendosi ai dirigenti e direttori dei musei autonomi presenti al saluto, "ma nel complesso abbiamo innestato tanti cambiamenti, dalla riforma del ministero alla legge sul cinema, dall’art bonus alla legge sullo spettacolo dal vivo. Un processo di cambiamento come questo può contenere scelte giuste e sbagliate, ma il bilancio generale è che si è ricostruita una centralità del settore resa possibile da un lavoro collettivo, una missione di squadra che non sarebbe stata possibile senza le vostre straordinarie professionalità”.

Il suo augurio o meglio appello, è "di impegnarci affinché non si torni indietro. I governi si alternano, ma l’Italia resta l’Italia e cultura e turismo rimangono il settore principale su cui investire”. - Fonte: Guidaviaggi.it