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Sudafrica: ripresa per gli arrivi, timori per il marketing

Sudafrica: ripresa per gli arrivi, timori per il marketing

09 Maggio 2016

Da Indaba segnali di superamento delle criticità del 2015, ma il ministro dello sport che vieta i grandi eventi e l’ufficio italiano in chiusura destano preoccupazioni

Il Sudafrica vede la ripresa degli arrivi dopo un 2015 di flessione del 7% di quelli internazionali. A Indaba, la fiera b2b che ha aperto sabato scorso a Durban, il ministro Derek Hanekom ha annunciato che in gennaio quasi un milione di turisti hanno visitato la Repubblica, per un incremento del 15%. Febbraio è stato ugualmente un mese positivo, con un aumento del 18%.

Lo scoppio del virus Ebola in alcuni Stati dell’Africa occidentale, nella primavera 2015, unitamente ad alcune novità in fatto di regole sui visti d’ingresso sono state le cause della diminuzione dei viaggi, in parte compensate dalla svalutazione della moneta, pari al 25%, che dunque ha reso la destinazione più conveniente.

In particolare, il Governo ha imposto che chi viaggiava con i bambini fosse in possesso dei certificati di nascita e per alcuni Paesi, tra cui la Cina, ha stretto ulteriormente sui colloqui nelle ambasciate sudafricane per ottenere il visto. Oggi è stato concesso che i cinesi possano ottenere l’autorizzazione al viaggio attraverso terze parti e questo allentamento delle rigidità ha favorito la ripresa dei flussi. “Entro il 2030 ci aspettiamo 130 milioni di turisti in tutta l’Africa – ha detto il ministro sudafricano -, anche noi in Sudafrica, come tutti i governi del mondo, stiamo guardando al turismo per la crescita economica”.

Il divieto di ospitare eventi sportivi

Ma alcune perplessità insorgono nel sapere che il ministro dello Sport, il 25 aprile scorso, ha imposto un divieto alle federazioni sportive principali, di rugby e atletica tra esse. La ragione lascia chiaramente intendere che il dibattito razziale è ancora una causa viva: le squadre di giocatori sono ancora in prevalenza composte da bianchi e questa motivazione è stata indicata come valida per negare che le associazioni sportive candidino il Paese per ospitare campionati. Come noto, dopo i Mondiali di calcio il Sudafrica vuole ospitare quelli di rugby nel 2023.

Le perplessità del mercato italiano

L’altra ombra cade sulla riorganizzazione del newtork di marketing internazionale di South African Tourism e più strettamente l’industry italiana.  Come noto, qui dal 1° giugno chiude l’ufficio e le funzioni vengono affidate all’hub del Sud Europa a Parigi. Il country manager di Sat, Lance Littlefield, ha dato la sua disponibilità a collaborare come consulente, nella fase di passaggio che porterà ad affidare le responsabilità a una figura professionale che conosce bene la destinazione e il mercato turistico del Belpaese. Considerata l’importanza delle relazioni operative con il trade, nonché di quelle con i media, riuscirà una struttura decentrata a far crescere l’incoming dal Belpaese? - di p.ba. - Fonte: GuidaViaggi.it