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Il Centro - Il mondo del turismo è in allarme

Il Centro - Il mondo del turismo è in allarme

27 Aprile 2017

Il mondo del turismo è in allarme Tour operator e Federalberghi: «Non possiamo perdere collegamenti efficienti»

 

La questione Alitalia investe il mondo del turismo che dopo gli sviluppi delle ultime ore comincia a interrogarsi con preoccupazione sul futuro. Da una parte ci si chiede cosa rischia chi viaggia e chi possiede tessere MilleMiglia e dall'altra ci si fanno domande anche su cosa succederà più a lungo termine proprio a uno dei settori più strategici dell'economia italiana (vale l'11% del Pil), il turismo, se non supportato da una compagnia di bandiera. «L'Italia è un Paese a vocazione turistica e per questo deve avere un vettore forte, identificativo, che abbia qui il suo hub di riferimento» spiega il sottosegretario Dorina Bianchi.

Profonda preoccupazione da parte di Astoi Confindustria Viaggi (che associa oltre il 90% dei tour operator). «Alitalia - dice il presidente Nardo Filippetti - è un partner commerciale di primaria importanza per i tour operator italiani. I nostri associati generano, insieme al vettore, centinaia di milioni di euro di fatturato. Auspichiamo che il governo intervenga per garantire la continuità nella gestione operativa, consentendo il mantenimento delle prenotazioni in atto, almeno fino a fine estate. L'incertezza rischia di pregiudicare le vendite e di arrecare notevoli disagi ai clienti».

«Delusione per quello che è successo - è lo stato d'animo del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - e preoccupazione per il futuro. In un piano industriale di un Paese, come in quello di una grande azienda, bisogna pensare a che cosa potrà succedere nei prossimi anni e credo che il nostro futuro sia legato al turismo. E non si può fare turismo senza avere collegamenti efficienti e numerosi con i futuri serbatoi di viaggiatori come la Cina. Se Alitalia fosse comprata da Lufthansa oppure da British, l'hub principale diventerebbe Francoforte o Londra e Alitalia diventerebbe una compagnia regionale. Non ce lo possiamo assolutamente permettere».

«Quello che è certo - sottolinea Gianfranco Battisti, presidente di Federturismo Confindustria - è che al momento Alitalia ha un modello di esercizio completamente inadeguato e deve cambiare».